“In Italia di leader veri dentro la politica ce n’è uno solo e si chiama Matteo Renzi, fuori dalla politica ce n’è uno che è stato buttato fuori dalla politica”. Lo dice Silvio Berlusconi, ospite di Rtl 102.5.
“In una coalizione nessuno può mettere veti, nessuno può pensare di avere la guida di una coalizione se gli altri membri della coalizione non lo accettano. I personalismi sono deleteri”, dice Silvio Berlusconi a proposito degli attriti con Stefano Parisi.
“Non è questo il ruolo che Parisi aveva scelto per se stesso- aggiunge il leader di Fi- lui, col mio consenso, si era messo a disposizione per raccogliere energie e protagonisti tra la gente che non si era mai impegnata in politica. Parisi ha sempre detto di non fare parte di Forza Italia, risponde solo lui delle sue opinioni e affermazioni. Io mi auguro che vada avanti nel suo lavoro e alla fine ci si possa ritrovare insieme. Dobbiamo rinnovarci senza rottamarci e Parisi può darci una mano in questa ricerca di persone nuove”, conclude Berlusconi.
“In maniera molto gentile Trump ha detto di aver studiato il modello di comunicazione e organizzazione politica che avevo messo in campo io, mi fa piacere. Ma con lui ho pochi punti in comune: è vero che siamo entrambi imprenditori e abbiamo lasciato le nostre aziende per fare un servizio al pese, ma la sua storia di imprenditore è diversa dalla mia”, commenta Berlusconi.
“Trump è stato capace di ascoltare le difficoltà del ceto medio esposto alla crisi e in questo posso dire che è affine a me- aggiunge- non parla il linguaggio dei politici ma della gente comune”.
Sui programmi di Trump, il leader di Fi aggiunge: “Apprezzo molto il drastico calo delle tasse che intende fare, trovo giustissimo il rafforzamento del controllo all’immigrazione clandestina; non mi piacciono le tentazione protezionistiche e sovrazionistiche. Giudico positivi i rapporti con Putin e la solidarietà a Israele“.
Poi, precisa: “Un presidente non si giudica dalle dichiarazioni prima delle elezioni, ma dei fatti”. La candidata democratica, aggiunge Berlusconi, ha perso perché ha rappresentato la “continuazione” di una classe politica già al potere: “Clinton rappresentava la continuazione di un certo establishment, è molto negativo che Obama sia sceso in campo per sostenerla“.(Dire)
Lascia un commento