“Nella commissione Bilancio del Senato sta entrando nel vivo l’esame del decreto terremoto del 24 agosto, che alla fine conterrà anche le norme specifiche per il sisma del 30 agosto, grazie alla trasformazione del relativo provvedimento in emendamenti ad hoc del governo. Si tratta di un decreto fondamentale, con un’impostazione innovativa che raccoglie tutte le buone pratiche sperimentate finora. Per seguirne l’esame, in questi giorni sono in Commissione Bilancio. In Abruzzo sono numerosi i comuni interessati e le aree colpite in alcuni vasi si sovrappongono al cratere 2009. Un enorme problema da gestire con serietà e norme adeguate”. Lo scrive in una nota la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta in Abruzzo.
“Per l’Abruzzo ho presentato un apposito ‘pacchetto’ – prosegue Pezzopane – costituito da una decina di emendamenti finalizzati ad affrontare sia le questioni dei nuovi eventi sismici sia le principali ancora irrisolte dal 2009, con l’obiettivo di puntare per alcuni aspetti all’equiparazione e all’omogeneità di trattamento”.
“Ecco i principali contenuti del ‘Pacchetto Abruzzo’ – prosegue Pezzopane – Ho proposto di realizzare anche negli altri comuni e frazioni del cratere del 2009 i tunnel intelligenti per i sottoservizi, tipici delle smart city, che sono stati iniziati a L’Aquila e che sono previsti per i nuovi interventi. Un emendamento importante per L’Aquila e per il cratere di allora riguarda l’equiparazione degli immobili adibiti ad attività produttive alle prime abitazioni“.
“In Abruzzo gli imprenditori ebbero invece solo una ‘una tantum’, del tutto insufficiente per far ripartire le attività – continua la parlamentare – Propongo inoltre di semplificare, e quindi di accelerare, gli interventi sugli immobili colpiti da più di un evento sismico. Un emendamento importante riguarda la sicurezza degli edifici scolastici: prevedo che le Regioni possano utilizzare per i nuovi interventi le somme già assegnate per quello scopo e ancora non spese. Propongo inoltre di prolungare la durata delle graduatorie dei tecnici di emergenza (RIPAM), in scadenza al 31 dicembre, in modo che i comuni possano utilizzarle per altri 3 anni e di prorogare la permanenza del personale negli Uffici speciali per la ricostruzione, rafforzandone la dotazione. Inoltre ci sono proposte riguardanti il personale delle protezioni civili delle Regioni interessate ed altri emendanti riguardanti precari, trasferimenti agli enti locali e personale uffici speciali da non sguarnire, pur nell’importante azione di aiuto e solidarietà da offrire ai nuovi territori colpiti”.
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