Purtroppo ci sono molti elettori che per decidere per il sì o per il no al referendum, anziché valutare il metodo e il merito del progetto di riforma costituzionale, stanno a vedere chi si è schierato per il Sì e chi per No.
Non è un buon sistema di scelta, poiché le motivazione di chi dice Sì e ancor più di chi dice No alla riforma sono alquanto diverse e non omologabili.
Detto questo, se comunque volessimo stare al gioco di chi sta da una parte e chi dall’altra, nella squadra del No l’autorevole “commissario tecnico” Nando dalla Chiesa ha presentato questa formazione (11 titolari come nel calcio): Padellaro, Di Matteo, Rodotà, Bonsanti, Monti, Smuraglia, Spataro, Zagrebelsky, don Ciotti, Onida, Camusso.
Nella squadra del Sì dovremmo sicuramente inserire Renzi e Boschi: ai lettori l’esercizio di aggiungere gli altri nove, ma sarà difficile eguagliare la qualità e l’autorevolezza della squadra del No, in particolare nella difesa dei diritti e nell’adempimento dei doveri, nella ricerca dell’equità e nella promozione della giustizia, nella lotta alla corruzione e nel contrasto alle mafie.
Anche perché a fianco della squadra del No ci potremmo mettere legittimamente anche quelli che hanno scritto la Costituzione vigente (e che rimarrebbe tale con la vittoria dei No). Quindi, potremmo indicare: Basso, Calamandrei, Dossetti, Iotti, La Pira, Lazzati, Moro, Pertini, Scoca, Terracini e Togliatti.
È evidente che in questo confronto non c’è gara, anzi non c’è storia.
Comunque, con spirito olimpico ci auguriamo che il 4 dicembre vincano i migliori…
Rocco Artifoni-Pressenza
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