In Abruzzo infortuni al minimo storico. Sono 1306 gli infortuni che si sono verificati nei campi abruzzesi nei primi dieci mesi del 2016, con un calo del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015. Un dato che conferma un trend che, negli ultimi 5 anni, ha visto diminuire del 21% (dal 2011 al 2015) il numero degli incidenti in agricoltura (elaborazione Coldiretti Abruzzo su dati Inail). I numeri sono emersi nel corso del convegno “Impresa Qualità Reddito: nuove norme sul lavoro agricolo” che si è svolto oggi pomeriggio a L’Aquila nell’auditorium Sericchi della Banca Biper alla presenza di istituzioni, amministratori, magistrati ma anche tanti agricoltori arrivati da tutto Abruzzo. Presente l’assessore regionale alle Politiche agricole Dino Pepe, mentre per Coldiretti il direttore regionale Giulio Federici, oltre ai presidenti Chiara Ciavolich (Pescara), Emanuela Ripani (Teramo) e Sandro Polidoro (Chieti). Un incontro promosso da Coldiretti in collaborazione con l’Osservatorio nazionale sulla criminalità in agricoltura per fare il punto del lavoro nei campi, ma non solo dal punto di vista infortunistico e di sicurezza. Il convegno – in cui, tra i tanti spunti di riflessione, a margine è stato anche sottolineato che la diminuzione degli infortuni è collegata alla maggiore professionalità raggiunta dalle aziende negli ultimi anni – è stata principalmente l’occasione per approfondire le nuove norme contenute nella recentissima Legge 199/2016 che disciplina e regolamenta il lavoro in agricoltura anche prevedendo pene più severe e rigorosi controlli “in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”. Una normativa complessa, come è stato evidenziato nel corso del convegno, ma anche un “importante tassello nel percorso di trasparenza e legalità che deve essere alla base del lavoro dell’impresa agricola” e che in Abruzzo ridisegna diritti e doveri per oltre 2500 aziende agricole assuntrici di manodopera, anche extracomunitaria.
In particolare, nel corso del seminario che ha visto partecipare relatori di caratura nazionale, è stato evidenziato che la nuova normativa “rappresenta un primo importante passo avanti rispetto al passato ma dovrà trovare aggiustamenti per quanto riguarda una più equa proporzionalità delle pene previste per i vari reati tutti deprecabili ma con livelli diversi di gravità”. Secondo Coldiretti Abruzzo “pene severe e rigorosi controlli sono necessari perché l’illegalità determina una concorrenza sleale nei confronti delle aziende che lavorano onestamente ma è anche necessaria una grande azione di responsabilizzazione di tutta la filiera, dal campo alla tavola, per garantire che dietro a tutti gli alimenti – italiani e stranieri – ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore del bene alimentare che non penalizzi né l’impresa che lavora onestamente né il lavoratore”. E in proposito, basta pensare a prodotti importati che arrivano sulle tavole degli italiane ogni giorno quali banane, cacao, caffè e olio di palma sui quali pesa addirittura l’ombra dello sfruttamento minorile e la cui provenienza dovrebbe essere monitorata con pià attenzione anche per non finanziare indirettamente fenomeni illeciti. Da qui la necessità per Coldiretti Abruzzo di andare oltre e di “affiancare alla legge 199 una stretta legislazione sulle frodi alimentari affinchè si arrivi a rafforzare sempre di più il rapporto di fiducia tra produttori e consumatore”. Premessa da cui, evidenziando i numerosi risvolti della nuova normativa e allargando la riflessione al concetto più generico di frode nel settore alimentare, si sono succeduti i contributi di Fabrizio Di Marzio (consigliere Corte di Cassazione) e le relazioni di Cataldo Motta, Procuratore della Repubblica di Lecce; Romano Magrini, Capo area Politiche del lavoro Coldiretti; Maria Antonietta Fusco, Dirigente Servizio Affari Dipartimentali Regione che ha riportato l’attenzione sull’Abruzzo presentando il lavoro svolto nell’ambito del tavolo tecnico partenariale regionale sul lavoro irregolare con particolare riferimento al protocollo di intesa su cui si è soffermato anche l’assessore regionale Dino Pepe, che ha ribadito l’importanza di un settore più trainante per l’economia italiana e abruzzese, evidenziando come l’attenzione normativa che viene posta a tutti i livelli – nazionale e regionale – dimostri che la trasparenza la legalità insieme alla tutela del made in Italy siano strumenti indispensabili per rafforzare la distintività delle nostre produzioni.
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