L’attentatore di Berlino è morto a Milano durante un conflitto a fuoco nato in seguito a un semplice controllo stradale. Era in auto ed era stato fermato a Sesto San Giovanni vicino la stazione. Ha risposto estraendo una pistola a due agenti che gli chiedevano di mostrare i documenti. Uno degli agenti è rimasto ferito, l’altro ha ucciso l’attentatore di Berlino.
Secondo quanto riferito dalla polizia, la Volante si sarebbe fermata in piazza primo maggio, di fronte alla stazione di Sesto San Giovanni, per un normale controllo. L’uomo, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti avrebbe tirato fuori una pistola dallo zaino e avrebbe sparato a un poliziotto, colpendolo a una spalla. A quel punto gli agenti avrebbero risposto al fuoco, sparando all’uomo, poi deceduto. L’uomo, che con se’ non aveva documenti, non e’ ancora stato identificato. Il poliziotto colpito alla spalla e’ stato portato all’ospedale di Monza: le sue condizioni non sarebbero gravi.
“La persona uccisa e’ risultata essere senza ombra di dubbio Anis Amri, il presunto sospettato dell’attentato terroristico a Berlino”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti.
Il ministro dell’interno Marco Minniti ricostruisce cosi’ le fasi dell’uccisione di Anis Amri a Sesto San Giovanni: “Questa notte alle tre del mattino a Sesto San Giovanni nel corso di normale attivita’ di controllo del territorio una pattuglia della polizia di stato ha fermato una persona che si aggirava con fare sospetto. Nel momento in cui e’ stato fermato, l’uomo, senza esitare, ha immediatamente estratto una pistola e ha sparato nei confronti dell’agente di polizia che gli ha chiesto i documenti. L’agente si chiama Cristian Movio, e’ stato attinto in parti non vitali e in questo momento e’ ricoverato in ospedale ma non in pericolo di vita”. Minniti aggiunge: “Immediatamente la pattuglia ha reagito. La persona che ha aggredito la nostra pattuglia e’ stata uccisa. La pattuglia era composta oltre che dall’agente Movio anche dall’agente Lauca Scata’, che e’ rimasto illeso”.
L’operazione di stanotte dimostra che “c’è un sistema di sicurezza capace di funzionare”. Così il ministro dell’interno Marco Minniti, in conferenza stampa al Viminale.
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