Sono 92 i passeggeri morti a bordo dell‘aereo russo Tu-154 precipitato questa mattina nelle acque del Mar Nero, pochi minuti dopo aver lasciato l’aeroporto di Sochi, nel sud della Russia. L’aereo era in viaggio verso la Siria presso la base aerea Hmeymim per intrattenere il personale militare durante le festività.
Sull’aereo si trovano militari russi e membri di un rinomato coro e compagnia di ballo militare, l’Alexandrov Ensemble, noto come Coro dell’Armata Rossa, è stato un duro colpo a una delle ultime icone sovietiche, conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
Fondato nel 1928 dal professore di musica Alexandr Alexandrov con l’intento di sollevare il morale delle truppe, per i nostalgici dell’Unione sovietica rappresenta un’autentica leggenda.
Formato esclusivamente da voti maschili, il Coro è passato dall’essere una piccola formazione di venti-trenta membri all’ensamble attuale composto da 400 cantori, che si riducono a 30 e 50 durante i tour mondiali. Al momento conta anche un’orchestra e un corpo di ballo.
La Interfax news agency ha fatto sapere che l’aereo non avrebbe lanciato nessun segnale di SOS prima di sparire dai radar.
Il presidente Vladimir Putin ha ordinato al suo primo ministro, Dmitri Medvedev, di guidare la Commissione di inchiesta sul disastro aereo. Finora, le autorità non hanno avanzato nessuna ipotesi anche se non è esclusa la pista del terrorismo. Alcuni esperti fanno invece sapere che la tragedia può essere stata provocata da un malfunzionamento tecnico.
Putin ha decretato per domani il lutto nazionale in memoria delle vittime.
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