Il “deus ex machina”, il capo del sindacato degli ambulanti egiziani, ha parlato (di solito lo faceva con la polizia, ieri con un giornalista). Le sue affermazioni confermano quanto di lui scriveva Giulio (“una miseria umana”) e la squallida grettezza di un personaggio che basa la sua ascesa sociale su quanto si dimostra fedele alla polizia e sul numero di matrimoni che vengono omaggiati dalla presenza di uno o più agenti.
Nelle sue dichiarazioni, dopo aver confermato di aver “passato” al Ministero dell’Interno tutte le informazioni raccolte, Mohamed Abdallah racconta l’ennesimo finale depistante: a uccidere Giulio, ormai “bruciatosi” grazie al patriottico dovere informativo compiuto dal sindacalista, sarebbero stati coloro che lo hanno mandato al Cairo. Con lealtà, difende i suoi capi.
Viene da chiedersi: da cosa dipende questa improvvisa loquacità?
Una cosa le dichiarazioni di Abdallah confermano: che non è minimamente il momento di rimandare l’ambasciatore al Cairo.
Riccardo Noury
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