Il Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, e l’Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, hanno firmato ieri mattina al Viminale, alla presenza del Ministro Marco Minniti e insieme al Commissario del Governo per la ricostruzione nelle zone terremotate Vasco Errani, un protocollo di intesa per l’esercizio dei compiti di sorveglianza e di garanzia della trasparenza e della correttezza delle procedure connesse alla ricostruzione pubblica dopo il sisma del centro Italia.
Come è noto, Invitalia è stata designata dalla legge 229/2016 centrale unica di committenza per tutte le gare relative a opere pubbliche.
“Questo Protocollo – ha sottolineato Vasco Errani – va a completare un impianto già forte in grado di affrontare una ricostruzione che si prospetta molto impegnativa e difficile, mettendo al centro legalità e trasparenza. Il rischio di infiltrazioni non si può annullare, c’è e ci sarà visto anche l’ampio campo di interventi e le risorse pubbliche investite, ma il messaggio che lanciamo è molto chiaro: saremo fermissimi, avremo gli strumenti per perseguire eventuali illeciti. Questa per me è una precondizione essenziale della ricostruzione”.
“La struttura di missione – ha detto il Presidente dell’Anac, Raffaele Cantone – si occuperà delle verifiche antimafia, l’Anac della prevenzione dei fenomeni corruttivi: questo protocollo d’intesa, in pratica, consentirà di chiudere il cerchio dei controlli evitando infiltrazioni criminali e corruzione. Per questa ragione si è deciso di replicare il modello già adoperato per Expo e altre opere pubbliche, che ha prodotto buoni risultati, impiegando lo stesso gruppo di lavoro e puntando sull’esperienza maturata dalla Guardia di Finanza”.
“La ricerca di un equilibrio compatibile tra legalità, efficacia e tempo – ha affermato l’AD di Invitalia Domenico Arcuri – è alla base del lavoro che stiamo facendo per il dopo sisma del centro Italia e, da oggi, anche della collaborazione con l’Anac. Riproporre il modello già utilizzato con successo per l’Expo, per Pompei e per Bagnoli garantisce non solo che gli interventi verranno fatti avendo l’ossessione del rispetto delle norme e della lotta alla corruzione, ma anche la focalizzazione sulla loro efficacia. E, infine, considerando il tempo la principale variabile da soddisfare, con questa logica e con queste premesse, tra pochi giorni avvieremo le prime gare pubbliche secondo le regole del nuovo codice degli appalti”.
“Il nostro impegno – ha concluso il prefetto Francesco Paolo Tronca, responsabile della struttura di missione istituita al Viminale – è teso a verificare l’esistenza di tutte le condizioni idonee all’iscrizione all’Anagrafe antimafia degli esecutori: l’idea di una white list risale a qualche anno fa, ma con il tempo ha subito variazioni sempre più incisive che garantiscano un migliore schermo dal rischio di infiltrazioni. L’attività di prevenzione si fa oggi ancora più intensa, basata su un sofisticato supporto informatico con controlli incrociati delle varie banche dati”.
Lascia un commento