Una forte esplosione, poi numerose raffiche di armi da fuoco. Un nuovo attentato ha sconvolto questo pomeriggio la Turchia, colpendo la città costiera di Smirne.
Poco dopo le 2.30 del pomeriggio un’autobomba è esplosa davanti al tribunale della città. Nello scontro a fuoco seguito all’esplosione, due terroristi sono rimasti uccisi, mentre un terzo sarebbe in fuga.
In aggiornamento il conto delle vittime che, secondo un primo bilancio ancora parziale, sarebbe di almeno due morti e undici feriti.
Secondo il governatore della provincia colpita, Erol Ayyildiz, sarebbero gli indipendentisti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) dietro l’attentato. “E’ scoppiato uno scontro a fuoco quando i nostri poliziotti hanno cercato di fermare un veicolo a un posto di blocco di fronte al tribunale di Bayrakli” ha riferito Ayyildiz, nel corso di una conferenza stampa.
“I terroristi hanno fatto esplodere l’autobomba mentre cercavano di scappare“. Secondo le informazioni fornite dal governatore, rilanciate dalle agenzie di stampa turche, negli scontri a fuoco sono rimasti uccisi un poliziotto, un impiegato del tribunale e due aggressori.
L’attacco arriva in un momento di grande tensione per la Turchia. Sono state emesse questa mattina, infatti, le prime due sentenze, entrambe all’ergastolo, per ufficiali dell’esercito turco accusati di essere coinvolti nel tentativo di golpe del luglio scorso. I verdetti hanno colpito un colonnello e un maggiore di un’unità militare in seguito posta sotto il controllo del ministero degli Interni.
Continua intanto la caccia al responsabile dell’attentato di Capodanno al Reina Club di Istanbul. Alcune persone sospettate della strage sarebbero state arrestate oggi in un sobborgo alle porte della metropoli sul Bosforo. Secondo l’agenzia di stampa nazionale ‘Anadolu’, alcuni dei fermati sarebbero migranti originari della regione cinese del Xinjiang. (Dire)
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