Sui voucher “non serve un referendum basterebbe una legge di due righe”. Lo ribadisce il segretario nazionale della Cisl, Anna Maria Furlan all’indomani della decisione della Consulta, che ha giudicato ammissibili i referendum abrogativi proposti dalla Cgil su voucher e appalti, respingendo invece quello sull’articolo 18.
“Bisogna tornare all’origine dei voucher quando davvero la legge Biagi li aveva individuati come strumenti del tutto eccezionali per lavori del tutto discontinui- spiega Furlan a margine di un incontro con i delegati dell’Emilia-Romagna a Bologna- quindi noi chiediamo davvero al governo ma anche al Parlamento di affrontare con serietà e subito questi temi. Lo chiediamo da tanti mesi, speriamo che questa volta si possa davvero iniziare un percorso proficuo per il lavoro”
Il verdetto della Corte costituzionale che ha promosso due dei tre quesiti referendari proposti della Cgil, tra cui quello per l’abolizione dei voucher, non deve però interrompere il lavoro unitario fatto con Cisl e Uil. “Dobbiamo continuare con questo lavoro e nel frattempo fare un confronto serie con il governo proprio sul tema del lavoro a partire dai voucher”, aggiunge Furlan.
“Noi abbiamo lavorato unitariamente in questi ultimi tempo in modo proficuo. Unitariamente abbiamo portato a casa un buon accordo sulla previdenza e stiamo siglando tutti gli accordi per il nuovo modello contrattuale nonché importantissimi contratti e l’accordo sullo sblocco della contrattazione sul pubblico impiego”, ricorda la sindacalista. (Dire)
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