Come era prevedibile, il rinvio dal 30 gennaio al 20 febbraio per votare alla Camera dei Deputati il testamento biologico è utilizzato, su entrambe le sponde del Tevere, per giocare con le parole e alimentare la strategia ostruzionistica.
Da una parte, la Carta per gli operatori sanitari divulgata dalla Santa Sede non fornisce particolari novità, confermando che la rinuncia a nutrizione e idratazione è possibile solo quando “troppo gravose o di alcun beneficio”. È però del tutto evidente che l’unica persona che può stabilire quando una terapia è o non è gravosa deve essere il malato. Ed è proprio contro la libertà di scelta del malato che si esercitano coloro che fanno la corsa ad essere più realisti del re (più clericali del Papa, si dovrebbe dire in questo caso). Si distingue in negativo il leghista Pagano -ossessionato dalla parola “eutanasia”, tanto da ripeterla anche relativamente a pratiche già ampiamente ammesse dalla giurisprudenza italiana, come la sospensione delle terapie- oppure Filippo Maria Boscia, Presidente dell’Associazione dei Medici Cattolici Italiani, che per meglio negare il diritto del malato a sospendere le terapie usa formule fumose degne del manzoniano Azzeccagarbugli, parlando di “medicina umanizzante fondata sulla relazione di assoluta prossimità del sofferente che non può essere ridotta ad una pratica meramente empirica e pragmatica che finirebbe con l’accrescere la sensazione di solitudine del malato”. In parole povere Boscia, per non lasciar solo il malato, vorrebbe decidere al posto suo.
Rimane dunque immutato il problema politico: coloro che sono a favore di una buona legge (tra i gruppi più numerosi innanzitutto PD e M5S) devono mettersi d’accordo tra loro e “prendere la situazione in mano”, come ha invitato a fare DJ Fabo, nel merito sventando ogni volontà di sabotare le scelte del malato e, nel metodo, rifiutando ogni proposta di ulteriore rinvio. Chi vuole far passare la legge in questa legislature deve unire le forze per superare l’ostruzionismo, se necessario prevedendo un calendario straordinario di lavori in commissione per rispettare la scadenza del 20 febbraio.
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