Uno dei fratelli del leader nordcoreano Kim Jong-un potrebbe essere stato assassinato in Malesia. Se la notizia – riportata dalla stampa sudcoreana – sarà confermata, si tratterà dell’uccisione “eccellente” più rilevante da quando è stato giustiziato a dicembre 2013 lo zio del capo di Stato. Le fonti citate dalla stampa sono funzionari del governo di Seul. Kim Jong-nam, 45 anni, sarebbe deceduto ieri: due donne non meglio identificate lo avrebbero avvelenato mentre si trovava all’aeroporto internazionale di Kuala Lumpur.
L’emittente di stato ‘Chosun’ ha riferito che, subito dopo avergli somministrato la sostanza mortale, le due donne si sono dileguate a bordo di un taxi. Avvertito il malore, Kim Jong-nam è stato subito trasportato in ospedale, ma per lui non c’è stato nulla da fare: è morto mentre era ancora in ambulanza. La polizia ha confermato di non disporre di nessun’altra informazione. Il fratello dell’attuale leader nordcoreano era considerato l’erede diretto di Kim Jong-il, finché non è stato costretto all’esilio, nel 2001, per aver cercato di entrare in Giappone con un passaporto falso. Da allora, ha vissuto in semi clandestinità a Macao, in territorio cinese. Dopo l’ascesa del fratello Kim Jong-un al potere, nel 2011, ha rilasciato un’intervista a un quotidiano giapponese nella quale ha espresso forti riserve verso il sistema politico nordcoreano, che favorisce una successione dinastica della carica di presidente.
Alessandra Fabbretti-Dire
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