Guido Quintino Liris, capogruppo Forza Italia Comune L’Aquila denuncia lo scandaloso stop dell’impianto sciistico di Campo Imperatore e la precarietà della seggiovia Fontari: “Campo Imperatore è chiuso. La seggiovia delle Fontari è vecchia e obsoleta, lo sapevamo: oggi si è fermata, non ce la fa più. Intanto le belle giornate di sole vanno perse e così i conseguenti incassi che avremmo tutti auspicato”.
Liris prosegue: “Non sarà semplice riaprire la stazione sciistica, proprio a causa della famosa e famigerata seggiovia che da anni sarebbe dovuta essere sostituita. Ci sono i fondi, c’è il progetto, ma l’iter amministrativo e, conseguentemente, i lavori sono fermi. Se si partisse oggi con le procedure (Ministero, Genio Civile, Sovrintendenza, Ustif…) forse i lavori per la sostituzione dell’attuale impianto di risalita potrebbero iniziare la prossima estate: purtroppo nulla si muove, e siamo al quinto anno di deroga sulla manutenzione delle Fontari, una manutenzione straordinaria di quasi 3 milioni di euro: se non venisse operata la sostituzione dell’impianto, la collettività aquilana sarebbe costretta a spendere cifre esorbitanti per una seggiovia che non ha più né la forza né le condizioni per esistere”.
“Il mio è un mix di sentimenti, delusione e di rabbia, che in questo momento non mi porta ad attaccare la disastrosa amministrazione del Partito Democratico, bensì a chiedere pietà per L’Aquila e gli Aquilani, per gli operatori del Centro Turistico, per la Scuola Sci di Campo Imperatore, per le sofferenti attività ricettive e commerciali della zona. Intanto l’impianto attuale si è arreso, e ha comportato la conseguente chiusura della stazione sciistica: è un po’ la metafora di quello che sta accadendo agli Aquilani, non ce la fanno più, ed è una magrissima consolazione il fatto che dopo ben 8 anni se ne sia accorto anche il vicepresidente Lolli. Ad oggi non sappiamo se e quando, anche se in condizioni precarie, la stazione di Campo Imperatore riaprirà. Per il momento- conclude Liris – c’è tanto sconforto e tanta rabbia per quello che sarebbe potuta essere la nostra montagna, ma che, per la miopia di amministratori irresponsabili non è, e forse non sarà mai!”
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