“Inserire una serie di nuove professioni sanitarie – al pari di quelle gia’ inserite al Senato, in particolare parliamo dell’osteopata e del chiropratico – rischia di appesantire un disegno di legge nato per altri motivi, ovvero per regolamentare le professioni sanitarie gia’ esistenti”. Cosi’ Mauro Tavarnelli, presidente dell’Aifi-Associazione italiana fisioterapisti, e’ intervenuto sul tema del ddl Lorenzin, allo studio della Camera dopo il passaggio a Palazzo Madama. Inoltre bisogna riflettere “sull’opportunita’ che ci siano professioni sanitarie inserite in un disegno di legge senza il rispetto di quello che e’ il percorso normativo previsto dalla legge 43/2006- continua Tavarnelli- e cioe’ individuare una professione sanitaria solo attraverso dei criteri precisi e importanti invece di istituirla tout court”. Se invece fossero riconosciute nel ddl Lorenzin, “rischiando oltrettutto di rallentare i lavori, si inizierebbe solo dal giorno dopo ad analizzare se questa professione e’ piu’ o meno utile ai bisogni dei cittadini e anche se ha piu’ o meno quei pareri delle commissioni ministeriali sulle evidenze scientifiche che vengono richiesti dalla legge per il percorso di riconoscimento. E invece- conclude Tavarnelli- tutto questo va fatto prima”.
Sanità, Aifi: “Nuove figure ‘appesantiscono’ ddl Lorenzin”
“Inserire una serie di nuove professioni sanitarie – al pari di quelle gia’ inserite al Senato, in particolare parliamo dell’osteopata e del chiropratico – rischia di appesantire un disegno di legge nato per altri motivi, ovvero per regolamentare le professioni sanitarie gia’ esistenti”. Cosi’ Mauro Tavarnelli, presidente dell’Aifi-Associazione italiana fisioterapisti, e’ intervenuto sul tema del […]
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