Gennaro Migliore, deputato del Pd, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Ho scelto Cusano”, condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
La tre giorni al Lingotto. “Con la tre giorni del Lingotto si è aperta una fase importantissima del Pd –ha affermato Migliore-. Dopo 10 anni si sta facendo una sorta di tagliando di un progetto politico visionario rispetto a quello che era lo scenario politico. Si è cercato di passare da una fusione fredda alla comunità. Il nostro è il più grande partito della sinistra in Europa e si candida a governare il Paese nelle acque tumultuose di un crescente populismo. Le paure che sono state l’alimento fondamentale degli anticasta e di chi se la prende coi più deboli, come la Lega, deve essere il nostro avversario principale. Renzi ha usato il ‘noi’ e il noi era riferito alla comunità politica che era lì. Mi piace quest’idea che si ricominci a parlare e si trovino dei luoghi per farlo. L’emozione è stata più quella di stare dentro una comunità che di discutere in maniera fredda e astratta di una mozione. Penso che anche i sostenitori di Emiliano e di Orlando si sarebbero sentiti a casa”.
Emiliano parla di clima intimidatorio nel Pd verso chi vorrebbe votare per lui. “Da un uomo che peraltro permane nella sua funzione di magistrato e quindi immagino amante della verità e trasparenza, mi aspetto che dica chi, cosa e perché –ha dichiarato Migliore-. Le allusioni, le mezze parole proprio da uno come lui non me le aspetto. Io questo clima intimidatorio non lo vedo. Se ci fosse qualcuno dei miei amici che è intimidito e vuole appoggiare Emiliano io gli do una pacca sulla spalla e gli dico: vai ad appoggiare Emiliano e mi arrabbierei con lui perché non l’ha fatto prima. Invito Emiliano, visto che ultimamente va in tv senza chiedere confronti, a confrontarsi, ad andare in giro con me incontrando queste persone a cui lui si riferisce per dirgli che possono appoggiare chi vogliono”.
Scissione. “La scissione –ha affermato Migliore- è oggettivamente irrilevante sia nei numeri che nel programma, mentre il tentativo di delegittimare il Pd dall’interno è stato sistematico ed è durato molti anni. Io sono molto stupito soprattutto per la statura politica di alcuni protagonisti di questa scissione perché sono persone che nel corso della vita ho avuto modo di apprezzare. A me è sembrata che la cifra preminente fosse quella del rancore. Speranza, che ha sostenuto che se non ci fosse più Renzi potrebbero tornare nel Pd o discutere un’alleanza, testimonia una volontà del tutto personalistica”.
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