Parte dal Lazio progetto pilota dove saranno le persone con disabilità a formare le guide. Cade un tabù. “In Italia si fa ancora molta fatica nel concepire strutture e servizi progettati per una utenza “allargata”, intesa non solo come persone con disabilità, 3.500.000 circa, sia per quanto riguarda gli ambienti cittadini che quelli naturali. Garantire un servizio inclusivo significa porre attenzione ai temi dell’accoglienza e della trasmissione delle conoscenze, significa dotarsi di un bagaglio formativo adeguato alle esigenze della collettività, e fornire competenze mirate ad abbattere le barriere, in particolare senso-percettive e di comunicazione, che ostacolano l’”accesso” alla esperienza personale e reale”. Lo ha annunciato Daniele Stavolo, Presidente della Federazione Italiana Superamento dell’Handicap del Lazio (FISH), a cui aderiscono 35 associazioni regionali di persone con disabilità. Saranno le persone con disabilità a formare le guide. Lunedì conferenza stampa di presentazione già all’interno di un Parco Nazionale, quale il Parco Nazionale del Circeo, presso il Centro Visite, ore 11 e 30 a Sabaudia in via Carlo Alberto 188, Sabaudia, provincia di Latina.
“Diamo il via al Corso di Specializzazione in Guida ed Accompagnamento inclusivo, un progetto pilota che parte dal Lazio. Un aspetto innovativo del corso è rappresentato dal fatto che saranno le stesse persone con disabilità a formare le guide specializzate – ha proseguito Stavolo – attraverso lezioni in aula ma anche escursioni sul campo. L’accessibilità riferita all’ambiente fisico, ai servizi, all’informazione, alla comunicazione, ai trasporti, secondo la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità è diritto fondamentale che garantisce piena partecipazione a tutti gli ambiti di vita, per poter svolgere le attività con le stesse opportunità di ogni altra persona, ma anche insieme agli altri, senza alcuna discriminazione. Il corso vuole seguire i modelli della Progettazione Universale, e fornire gli strumenti adeguati ad assicurare un approccio inclusivo per tutti coloro che vogliono “vivere” lo straordinario patrimonio naturalistico della nostra Regione”. Ad esempio come descrivere un meraviglioso paesaggio a chi, con gli occhi non può vederlo? O come raccontare una storia a chi non può ascoltarla? E soprattutto come mettere insieme le esigenze di tutti? Rendere il patrimonio accessibile a tutti.
“In Italia siamo messi molto male per l’accoglienza nei confronti di persone con disabilità. Spesso i sentieri non sono adeguati – ha dichiarato Stefano Spinetti, Presidente Nazionale delle Guide Ambientali Escursionistiche AIGAE – e quelli accessibili nel nostro Paese sono davvero pochi. Però questo rappresenta un inizio. Cade un tabù. C’è già l’ampia disponibilità della Federparchi che ha concesso il suo patrocinio a questo primo corso. Le città sono inaccessibili ma un prato non può essere inaccessibile e non è inaccessibile, dobbiamo renderlo invece comprensibile, raccontarlo, farlo vedere, toccare, odorare, vivere, amare. Con questo progetto pilota nascerà dunque la guida specializzata in Accompagnamento inclusivo perché il patrimonio naturalistico appartiene a tutti ed a tutti dobbiamo narrarlo e mostrarlo come un vero museo. La nostra è anche una provocazione alle istituzioni italiane affinchè affrontino realmente queste problematiche e che l’Italia possa essere un Paese per tutti. Noi stiamo facendo la nostra parte, noi rivolgiamo così un appello chiaro anche alle persone con disabilità dicendo loro che con guide specializzate possono venire, possono vivere il territorio, perché il territorio appartiene anche a loro. Poi tocca anche alle istituzioni abbattere le barriere non solo architettoniche ma soprattutto culturali”.
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