Un centro sanitario per i bambini di strada, molti dei quali coinvolti in maniera clandestina e illegale nella ricerca dei diamanti: è quello che verrà realizzato per iniziativa della ONG spagnola “Manos Unidas” presso il complesso salesiano di “Muetu Don Bosco”, a Mbuji-Mayi, nel centro-sud della Repubblica Democratica del Congo, cioè là dove viene estratto circo un terzo dei diamanti industriali di tutto il mondo.
La struttura salesiana gestisce una scuola di alfabetizzazione, scuola primaria, secondaria, un centro di formazione professionale, una parrocchia e una casa di accoglienza per bambini di strada, che può ospitare 80 minori, anche se ogni giorno ne accoglie circa 400.
Nel centro sanitario verranno curati quei bambini che vivono per strada, rubano nei mercati, non vanno a scuola, soffrono di malnutrizione e di tante altre malattie come malaria, febbre tifoidea, epilessia e tubercolosi. Il 40% dei minori sono malati e hanno bisogno di cure mediche quotidiane. In generale, le famiglie vivono in condizioni di estrema povertà, e i bambini di strada sono per lo più minori abbandonati o fuggiti per non lavorare più nei campi o nelle miniere di diamanti.
A Mbuji-Mayi, centinaia di migliaia di famiglie si lanciano alla ricerca artigianale di diamanti in condizioni molto dure per il clima subtropicale, con una temperatura media di 35 gradi e un elevato tasso di umidità, senza acqua potabile, senza corrente elettrica e senza strade. Le famiglie sono molto numerose, con una media di 6/7 figli, e hanno gravi problemi di sopravvivenza e di violenza domestica. Sin dall’età di 5 anni i piccoli sono sfruttati per la ricerca dei diamanti mentre le bambine e le adolescenti vengono fatte prostituire per portare denaro in casa.
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