Pochi giorni ancora allo svolgimento della 63esima edizione della processione del Cristo Morto all’Aquila.
Il prossimo Venerdì Santo, la città, ancora piagata dai recenti sismi che hanno colpito il Centro Italia ma impegnata nella grande opera di ricostruzione del centro storico, rivivrà la solenne processione che precede il grido gioioso dell’Alleluja nella notte di Pasqua.
In un testo pubblicato nel 1961, l’Amministrazione Provinciale dell’Aquila così si esprimeva a proposito: “La processione del venerdì santo, che ogni anno richiama all’Aquila fedeli e curiosi in gran copia, è in effetti una straordinaria galleria d’arte moderna; ognuno dei trofei e dei simulacri. che le varie Confraternite recano in mesto corteo lungo le strade buie e Silenziose della città- è una compiuta espressione d’arte plastica e figurativa”.
E ancora, facendo riferimento alle preziose sculture moderne che caratterizzano l’evento spirituale aquilano: “In un connubio ideale di perfezione, i materiali della tradizione artigianale sono stati piegati alle drammatiche figurazioni ideate da artisti contemporanei ed hanno permesso di conquistare un’alta suggestività e una rara bellezza a tutti gli elementi della processione. La liricità delle forme, i valori plastici e figurativi, i dati cromatici, ‘superbamente ritmando il chiaro discorso narrativo, si esaltano nella materia: le preziose filigrane d’oro ed argento, i morbidi rami sbalzati, le policrome ceramiche, i delicati merletti al tombolo, le scintillanti pietre dure, i compositi ricami sulle stoffe pregiate, i ferri battuti, i legni intarsiati, scolpiti e patinati”.
Le sculture della versione “moderna” della processione aquilana, infatti, sono state realizzate da artisti di fama internazionale tra cui, solo per citarne alcuni, Remo Brindisi, Giò Pomodoro, Armando Di Rienzo e Lucio Fontana.
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