Le forze statunitensi hanno sganciato la più potente bomba ‘non nucleare’ in Afghanistan, nella provincia di Nangarhar, al confine con il Pakistan. La notizia è stata diffusa dal portavoce del Pentagono Adam Stump.
L’ordigno impiegato è la bomba Gbu-43 Moab – massive ordnance air blast bomb. Si tratta della prima volta che l’esercito statunitense impiega questa bomba, contenente oltre 10 tonnellate di esplosivo e capace di distrusuggere tutto quello che incontra nel raggio di centinaia di metri. Ed è la sua enorme forza distruttrice, insieme all’acronimo Moab, ad averle fatto guadagnare il soprannome di “mother of all bombs”, madre di tutte le bombe.
Il Pentagono ha riferito che un bombardiere MC-130 ha sganciato la bomba nella provincia di Nangarhar conl’obiettivo di distruggere una rete di tunnel dell’Isis e dei miliziani nel distretto di Achin. Nella stessa zona, un militare statunitense era rimasto ucciso in uno scontro a fuoco durante un’operazione contro i jihadisti.
“Un altro grande successo delle nostre forze armate. Noi abbiamo i migliori militari ne mondo e hanno fatto un grande lavoro come sempre. Hanno avuto la totale autorizzazione”. Così il presidente Usa Donald Trump, parlando della ‘madre di tutte le bombe’ sganciata dagli Usa sull’Afghanistan. “Guardando cosa è successo negli ultimi otto anni rispetto a quello che abbiamo fatto nelle ultime otto settimane, si vede una grossa differenza”, ha aggiunto, come riporta Cnbc.
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