Nel 2016 gli automobilisti dell’Abruzzo hanno speso per la manutenzione e le riparazioni delle loro autovetture 593 milioni di euro. La provincia abruzzese che registra la spesa più alta per la manutenzione e le riparazioni di auto eseguite nel 2016 è Chieti, con 175 milioni di euro. Poco più distanziate seguono le province di L’Aquila con 147 milioni, Pescara con 136 milioni e Teramo con 135 milioni. Questi dati emergono da uno studio dell’Osservatorio Autopromotec, che è la struttura di ricerca di Autopromotec, la più specializzata rassegna espositiva internazionale delle attrezzature e dell’aftermarket automobilistico, la cui prossima edizione è in programma dal 24 al 28 maggio presso il quartiere fieristico di Bologna.
A livello nazionale nel 2016 gli italiani hanno speso 29,5 miliardi di euro per le attività di manutenzione e riparazione delle loro autovetture. Rispetto al 2015, quando la spesa per la manutenzione e le riparazioni ammontava a 28,4 miliardi di euro, vi è stata una crescita del 3,9%. Sono molti i fattori che incidono sulla crescita della spesa per la manutenzione e le riparazioni di auto. Innanzitutto vi è da considerare l’aumento dei prezzi per la manutenzione e le riparazioni che nel 2016, secondo l’Osservatorio Autopromotec, è stato dell’1,1%. Tale aumento è stato calcolato sulla base di una media ponderata dell’indice Istat del prezzo per la riparazione, di quello per la manutenzione e di quello per i pezzi di ricambio e accessori. Un altro elemento, poi, che ha spinto verso l’alto la spesa è stato l’aumento del parco circolante. Nonostante l’Italia abbia già un tasso di motorizzazione molto elevato, il parco circolante è cresciuto anche nel 2016, registrando un +1,4% rispetto al 2015. A questi fattori si aggiunge anche un aumento della quantità di interventi di manutenzione e riparazione nelle officine che, in base alle stime dell’Osservatorio Autopromotec, è stato dell’1,3%. Tale crescita è dovuta ad un aumento della domanda dei servizi di officina generato dall’invecchiamento di una parte consistente del parco circolante. L’effetto congiunto di questi fattori ha determinato per gli italiani un esborso che, come si è detto, è stato stimato in 29,5 miliardi di euro. Si tratta di un dato indubbiamente positivo per il settore dell’autoriparazione, i cui bilanci negli anni della crisi economica hanno registrato un andamento negativo, come dimostra la pesante contrazione della spesa nel 2012 (-10,5%) e l’ulteriore lieve contrazione del 2013 (-1,1%). Da questo minimo il mercato è ripartito già nel 2014 con una crescita dell’1,4% ed un fatturato stimato a 27,1 miliardi, salito poi a 28,4 miliardi nel 2015 (+4,8%) e a 29,5 miliardi del 2016 (+3,9%). L’andamento del settore dell’autoriparazione, tra l’altro, è stato certamente influenzato anche da altri due importanti fattori. Il primo è la favorevole evoluzione della situazione congiunturale. Il secondo è l’adozione di tecnologie più avanzate e l’introduzione sempre più frequente di nuovi dispositivi che hanno determinato, da un lato, un incremento del costo degli interventi di manutenzione e riparazione e, dall’altro, un costante rinnovo delle attrezzature.Sono questi i temi ed i motivi di principale interesse per cui il settore dell’autoriparazione attende con particolare attenzione Autopromotec 2017 che sarà un’occasione, oltre che per confrontarsi, anche per una diretta presa di contatto degli operatori con quanto di più avanzato sta maturando nel mondo dell’autoriparazione.
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