Immaginiamo per un momento di eliminare dalla nostra città tutto quel reticolo di associazioni, ambientalistiche, artistiche, letterarie, scientifiche, culturali, musicali, teatrali, sportive, storiche, di mutuo soccorso, religiose, di assistenza e gruppi di volontariato, eccetera. Come sarebbe Avezzano o qualsiasi altra città senza l’associazionismo? Sarebbe sicuramente una città più triste, più difficile da vivere, più complessa da governare. Probabilmente sarebbe impossibile viverci, o quantomeno sarebbe molto meno agevole. L’associazione rappresenta una forma di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica fondamentale per lo sviluppo sociale e culturale di un’intera comunità e supplisce, inoltre, alla mancanza o alla sempre maggiore insufficienza del pubblico in molti essenziali settori del vivere sociale: si pensi solo alla massiccia presenza delle associazioni nell’assistenza ai malati, agli anziani o alle persone in difficoltà. Teniamo presente che la qualità della vita delle persone comprende anche la qualità del cibo che mangia, le attività culturali a cui si assiste, l’ambiente in cui si vive, il verde, l’aria che si respira, le relazioni umane, la cura di anziani, malati e bambini, le opportunità per fare sport e attività fisica, le opportunità di lavoro e formazione, eccetera. Ecco che entrano in gioco le Associazioni. La forza e l’energia che le varie associazioni riescono a convogliare è sorprendente. Le associazioni agiscono concretamente sui problemi, conoscono il territorio e le persone che lo vivono, rafforzano il senso di comunità, di appartenenza ad un luogo, ad un gruppo, e affrontano un problema concreto che altrimenti rimarrebbe scoperto. Le nostre associazioni hanno davvero un valore enorme per le cose che fanno e per la risposta sociale che danno ai loro membri e affiliati.
Ecco il punto: come può un Comune, ed in particolare il Comune di Avezzano, aiutare le associazioni?
Una amministrazione comunale lungimirante avrebbe potuto fare molto, avrebbe potuto fare da collante tra queste forme di associazionismo, mettendosi a disposizione e fornendo il relativo supporto. Ad esempio dando spazi per le attività, usando il patrimonio pubblico spesso ampiamente poco utilizzato; aiutando ad allargare la platea dei volontari; coordinando maggiormente le attività delle diverse associazioni soprattutto quando insistono sugli stessi problemi; aiutando la comunicazione dei progetti e servizi offerti dalle associazioni al territorio; riconoscendo pubblicamente il lavoro fatto; aiutando nel reperire le risorse economiche anche attraverso la partecipazione a bandi e concorsi europei.
Con De Angelis Sindaco inizierà un percorso completamente nuovo: ci immergeremo insieme in queste positive realtà provando ad aprire un dialogo costruttivo. Non a caso nel programma di De Angelis si prevede l’immediata attivazione dell’Urban Center, la “casa della città”, uno spazio dove le associazioni, i cittadini, istituzioni pubbliche e rappresentanti del mondo economico potranno partecipare insieme alle trasformazioni urbane, prendere visione dei progetti, confrontarsi su importanti tematiche collettive, dove, in modo trasparente, pubblico e privato creino sinergie per lo sviluppo del sistema locale territoriale che vivono o governano.
Cinzia Leopardi
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