“Insegnare a tutti” era l’obiettivo di don Milani. Partendo da questo principio, Il ministero dell’Istruzione ha organizzato un evento per ricordarlo, a 50 anni dalla sua scomparsa. Testimoni, esperti e giornalisti si sono alternati nella sala Comunicazione del Miur davanti ai ragazzi di alcune scuole romane per un evento concepito “con la scuola e per la scuola”.
Nelle scorse settimane, infatti, il Ministero ha inviato una circolare a tutti gli istituti per invitare docenti e studenti a rileggere l’opera di don Milani e seguire la diretta dell’evento odierno. Tra gli interventi, oltre a quello del ministro, Valeria Fedeli, anche quelli di Adele Corradi, professoressa che aiutava don Milani a Barbiana, Renata Colorni e Paolo Landi, ex allievo del Priore. “Prima di arrivare a Barbiana- ha ricordato Adele Corradi- ero la tipica professoressa di scuola media alla quale si rivolge ‘Lettere a una professoressa’. Una volta li’ ho capito che era la scuola di cui avevo bisogno, era la scuola del futuro. Ai tempi ho avuto un merito: quello di sapere di non sapere insegnare. La Scuola di Barbiana e’ stata quindi una grande scoperta”. “Bisogna promuovere la lettura dei testi di don Milani e non limitarsi a parlarne. Leggere i suoi scritti per alimentarsi, nutrirsi del Milani, assimilare cio’ che ha proposto e solo dopo farne una discussione collettiva. Anche tra gli insegnanti, altrimenti si rischia di non capirlo- ha concluso- Non bisogna rendere don Milani semplicemente ‘materia di studio’ ma fare della lettura dei suoi testi occasione di conoscenza viva. Ho avuto testimonianza di questo in famiglia: mio nipote da liceale ha scoperto l’importanza di don Milani solo dopo avere letto direttamente i suoi testi”.
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