“Quando fa paragoni tra il terremoto del 2009 in Abruzzo e quello del 2016-2017 nel Centro Italia, Renato Brunetta sembra un cinico marziano che si cala nei luoghi colpiti dal sisma ogni 7-8 anni e dice assurdità e fa propaganda sulla pelle e sulla sofferenza della gente. Nel 2009 il centrodestra al governo ha compiuto tanti errori, che in Abruzzo scontiamo ancora: dalle new town di casette che cadono a pezzi, alla mancata ricostruzione delle seconde case, dal mancato finanziamento delle attività economiche fino allo stop agli interventi a causa della mancanza di risorse. Consiglio quindi a Brunetta più prudenza, prima di speculare sul tema del terremoto”. Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane.
“Io vivo da sempre nei luoghi terremotati – continua Pezzopane – e tutta la mia attività parlamentare è stata costellata dall’impegno per risolvere i problemi dell’emergenza e della ricostruzione. La situazione determinata dagli eventi sismici nel Centro Italia è molto complicata perché i comuni e i danni sono tanti e diffusi. Sono 4 regioni, decine di comuni, intere aree completamente distrutte. In Abruzzo ci sono comuni che hanno subito entrambi i terremoti, e che si trovano ad essere nel cratere 2009 e poi in quello del 2016/2017. Forse Brunetta non se ne è accorto: ma le norme ci sono, e per molti versi sono di gran lunga migliori di quelle emanate all’indomani del terremoto del 2009. I governi Renzi e Gentiloni hanno messo in campo una normativa adeguata e stanziato le risorse necessarie. Quel che serve è però semplificare le procedure e fidarsi di più dei sindaci, per rendere più veloci gli interventi. Capisco che a qualcuno faccia comodo rimpiangere tempi antichi in cui una stessa persona ricopriva il ruolo di sottosegretario, capo della Protezione civile e commissario dell’emergenza. Magari si rimpiange anche il tempo della Commissione Grandi rischi mandata a L’Aquila per rassicurarci e per fare ‘solo una operazione mediatica’, magari si rimpiangono i tempi in cui venivamo a manifestare a Roma perché il governo voleva farci pagare le tasse e venivamo manganellati e denunciati. Sinceramente c’è poco da guardare indietro e solo da guardare avanti ed imprimere una forte accelerata. La legalità – conclude Pezzopane – deve andare a braccetto con la rapidità”.
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