Domani la scadenza che interessa l’aggiornamento della posizione di 300mila precari. Appello all’amministrazione scolastica da parte di assistenti e dirigenti scolastici, perché posticipi la scadenza fissata ora solo al 30 giugno: è una tempistica a dir poco irrispettosa, perché serve tempo per esaminare titoli, servizi e dichiarazioni. Lasciando così le cose, si rischiano pasticci e ricorsi. Soprattutto perché le segreterie negli ultimi anni lavorano sotto organico, per via dei corposi tagli di posti (circa 50mila) attuati a partire dalla Legge 133/08 e confermati pure dal Governo Renzi che ha cancellato oltre 2mila unità di personale Ata. Anief ricorda, inoltre, che sulle graduatorie d’istituto incombono poi seri rischi di rifacimento, per via delle decisioni prese in tribunale. Lo stesso giovane sindacato ha presentato una serie di ricorsi al Tar Lazio contro il D.M. 374 riguardanti tutte le fasce, quindi non solo la seconda e terza coinvolte con l’aggiornamento attuale. I precari interessati possono presentare domanda o diffida entro domani che corrisponde all’ultimo giorno di presentazione dei titoli e servizi. La scadenza per l’adesione ai ricorsi è fissata al 30 giugno.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): si ripete un copione già visto, con il Miur che fa ricadere sul personale la mancanza di programmazione e i ritardi della macchina amministrativa. Fermo restando che è fondamentale nominare i supplenti prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, come la legge prevede, non si comprende come faranno le scuole a esaminare in così pochi giorni titoli e servizi presentati dai docenti. Sarebbe bastato avviare la ‘finestra’ di aggiornamento qualche settimana prima. Per quanto riguarda i nostri ricorsi, sono stati presentati contro il D.M. 374/2017 e la nota Miur di trasmissione prot. n. 25196 del 1° giugno: si rivolgono a parti del regolamento istituito che contengono elementi di ingiustizia e irragionevolezza macroscopici, spesso anche in contrasto con chiare pronunce della magistratura amministrativa e persino in opposizione ai recenti decreti legislativi della Buona Scuola.
Sulla pessima gestione del rinnovo delle graduatorie d’istituto, che riguardano oltre 300mila docenti precari, il Ministero dell’Istruzione non ha voluto ascoltare il sindacato e ora se la dovrà vedere direttamente con i dipendenti della scuola: a poche ore dalla scadenza per la presentazione dei titoli e dei servizi per la collocazione in seconda e terza fascia, con le sedi sindacali prese d’assalto per aver indicazioni e consigli per l’esatta compilazione della domanda, cresce il coro di lamentele da parte del personale amministrativo e dei dirigenti scolastici.
Nelle ultime ore, la rivista Orizzonte Scuola ha infatti riportato lo sfogo degli assistenti amministrativi che si lamentano per la “tempistica a dir poco irrispettosa prima di tutto del personale di segreteria (già vessato pesantemente dalla burocrazia) ma anche nei riguardi degli aspiranti” poiché le scuole hanno solo una manciata di giorni (entro il 30 giugno) per inviare i dati al sistema di gestione digitale del Miur (il Sidi) e “si rischiano pasticci e ricorsi”. Soprattutto perché le segreterie negli ultimi anni lavorano sotto organico, per via dei corposi tagli di posti (circa 50mila) attuati a partire dalla Legge 133/08 e confermati pure dal Governo Renzi che ha cancellato oltre 2mila unità di personale Ata. A farsi sentire sono anche i presidi che definiscono “estremistica” la data di scadenza per l’invio dei dati al sistema telematico ministeriale.
Le proteste del personale scolastico sono pertinenti, perché, scriveva qualche giorno fa sempre Orizzonte Scuola, “c’è da aspettarsi che molti docenti invieranno la domanda proprio negli ultimi giorni utili, dato che numerosi sono ancora i dubbi in merito alla compilazione e il Miur ritarda nella pubblicazione delle FAQ di chiarimento. Pertanto, di fatto, i giorni utili per la valutazione delle domande saranno veramente pochi, senza considerare le altre incombenze e scadenze che caratterizzano il lavoro degli assistenti amministrativi nel mese di giugno”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “si ripete un copione già visto, con il Miur che fa ricadere sul personale la mancanza di programmazione e i ritardi della macchina amministrativa. Fermo restando che è fondamentale nominare i supplenti prima dell’avvio del nuovo anno scolastico, come la legge prevede, non si comprende come faranno le scuole a esaminare in così pochi giorni titoli e i servizi presentati dai docenti. Sarebbe bastato avviare la ‘finestra’ di aggiornamento qualche settimana prima”.
Anief ricorda, inoltre, che sulle graduatorie d’istituto incombono poi seri rischi di rifacimento, per via delle decisioni prese in tribunale. Lo stesso giovane sindacato ha presentato una serie di ricorsi al Tar Lazio contro il D.M. 374 riguardanti tutte le fasce, quindi non solo la seconda e terza coinvolte con l’aggiornamento attuale. I ricorsi riguardano, a questo proposito, anche il divieto di aggiornamento della prima fascia per chi inserito a pieno titolo o con riserva, il mancato inserimento in seconda fascia dei docenti abilitati ITP, AFAM, Educatori, Diplomati magistrale a indirizzo linguistico, Idonei ultimi concorsi, gli abilitati all’estero in attesa del riconoscimento del titolo in Italia.
Anief contesta anche l’esclusione dalla terza fascia dei laureandi già iscritti alle sessioni di laurea. Come è pure contestata la parziale valutazione del servizio militare e di accesso a Scienze della formazione primaria. Pertanto, se tutti i laureati per le nuove materie delle secondarie devono sostenere gli eventuali esami integrativi entro la data di scadenza di presentazione della domanda, i laureandi di cui già sono in programma le sessioni di laurea estiva dopo il 24 giugno, possono ricorrere per sollevare questione di costituzionalità e presentare domanda di inserimento con riserva richiedendo, intanto, all’Università la modifica delle date per le sedute di laurea tramite l’apposita diffida.
Il sindacato ha inoltre deciso di impugnare i titoli sulla tabella di valutazione: si può ricorrere avverso il mancato riconoscimento del servizio militare non prestato in costanza di nomina sia per la seconda fascia (art. 4bis, titoli di servizio, punto 6), sia per la terza fascia (note al punto d, punto 10); ma anche avverso la tabella A, punto a4, lettera d) possono ricorrere tutti i laureati in Scienze della formazione primaria per chiedere il riconoscimento di ulteriori 18 punti concessi per l’accesso ad altri percorsi abilitanti universitari con selezione di ingresso.
“I nostri ricorsi – spiega il leader dell’Anief – sono stati presentati contro il D.M. 374/2017 e la nota Miur di trasmissione prot. n. 25196 del 1° giugno 2017: si rivolgono a parti del regolamento istituito che contengono elementi di ingiustizia e irragionevolezza macroscopici, spesso anche in contrasto con chiare pronunce della magistratura amministrativa e persino in opposizione ai recenti decreti legislativi della Buona Scuola”.
I precari interessati possono presentare domanda o diffida entro domani, 24 giugno, che corrisponde all’ultimo giorno di presentazione dei titoli e servizi al Miur. Mentre la scadenza per l’adesione ai ricorsi è fissata al 30 giugno 2017. Il sindacato, per venire incontro alle esigenze dei docenti interessati, ha aperto appositi sportelli di consulenza e programmati incontri specifici sul tema. L’Anief, inoltre, fornisce chiarimenti ai propri iscritti relativamente alle varie posizioni dei docenti inseriti in GaE a seguito di ricorso e alle possibilità di promuovere ricorso avverso il D.M. 374/2017.
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