Commentando quanto emerso dal G20 di Amburgo in fatto di lotta ai cambiamenti climatici, con una nuova spaccatura che vede gli Stati Uniti sempre più isolati, Luca Iacoboni, responsabile campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia, dichiara:
«In tema di clima, quello che ormai possiamo definire il “G19” ha mantenuto la posizione, definendo come irreversibile quanto sottoscritto nel 2015 durante la Cop21, nonostante la decisione di Trump di abbandonare l’Accordo di Parigi. Tutto questo è positivo, ma non è abbastanza. Il “G19” avrebbe dovuto accelerare la trasformazione del sistema energetico, puntando all’abbandono di carbone, petrolio e gas. Se Parigi è stato il punto di partenza, Amburgo deve essere il momento per far nascere nuove e più grandi ambizioni».
I milioni di persone che subiscono gli impatti dei cambiamenti climatici stanno chiedendo azioni urgenti per mettere fine all’era dei combustibili fossili. Per passare dalle parole ai fatti, secondo Greenpeace, il “G19” deve ora accelerare la transizione energetica e definire un’agenda rapida e ambiziosa di cambiamento.
«L’Italia, che attualmente ha la presidenza del G7 ed è Stato membro dell’UE, deve dimostrare più leadership e ambizione e il primo esame sarà la Strategia Energetica Nazionale, attualmente in fase di discussione», continua Iacoboni. «Il governo deve abbandonare il progetto di fare dell’Italia un hub del gas, prospettiva che rischia solamente di rallentare oltremodo la transizione energetica e puntare invece a trasformare il nostro paese in leader nel settore delle rinnovabili», conclude Iacoboni.
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