Grande serata quella del 2 agosto, per I Cantieri dell’Immaginario. A proporla, in collaborazione con il Gruppo e-MOTION, l’Associazione I Solisti Aquilani, la cui direzione artistica è affidata al Maestro Maurizio Cocciolito. Protagonisti I Solisti Aquilani al gran completo che si esibiranno in Musica … senza fine, recital a tutto campo di Gino Paoli, uno dei più straordinari rappresentanti della musica leggera italiana che ha scritto e interpretato brani indimenticabili, quali Il cielo in una stanza, La gatta, Che cosa c’è, Senza fine, Sapore di sale, Una lunga storia d’amore, Quattro amici, Ti lascio una canzone, Averti addosso, Vivere ancora e tanti altri. Sul podio Stefano Fonzi. Coreografie Francesca La Cava.
Sempre pronto a nuove sfide, Paoli oggi interpreta le sue canzoni accompagnato da un organico cameristico composto da archi e clarinetto e da un trio jazz d’eccezione che vede Roberto Tarenzi al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Pasquale Angelini alla batteria.
Novanta minuti di grande musica per ripercorrere le tappe più significative di una lunga carriera.
Le versioni dei brani, arrangiate ad hoc dal M° Stefano Fonzi, contaminate da linguaggi moderni che spaziano dal pop al jazz, lasciano spazio alle emozioni, che già negli anni ’60 il grande poeta genovese ci regalava, ma con un linguaggio sempre più attuale. Ad arricchire ulteriormente il repertorio saranno i brani più noti di Luigi Tenco, che il cantautore genovese vuole ricordare in occasione dei cinquanta anni dalla sua scomparsa.
Gino Paoli è uno dei più celebrati e longevi cantautori della musica italiana. Il suo percorso artistico è arricchito dagli incontri con moltissimi “magnifici destini”, che lo rendono via via più intenso, sul piano musicale e su quello umano. Come Gian Piero Reverberi, futuro leader dei Rondò Veneziano, che chiama Gino da Genova a Milano per incidere per la prestigiosa casa Ricordi; come Ornella Vanoni, compagna interprete di alcuni suoi splendidi brani; o come Leo Ferrè, uno dei più grandi chansonniers francesi, di cui Paoli porta al successo la splendida Avec le Temps.
“Sbaglierò, ma il vero artista non è un narratore, non è neppure un creatore: semmai un assemblatore, pensa a Omero, a Picasso. Che cosa fa, in fondo, un artista? Prende la vita, la divora, la digerisce e alla fine la espelle. Assemblando, più che inventando: come fai con le varie tinte, che le spremi sulla tavolozza e poi le mescoli. Perciò mi ritrovo negli scrittori siciliani, grandi maestri del colore: Sciascia, Camilleri e più di tutti Bufalino, La diceria dell’untore». Così Paoli, in una intervista, «uomo onnivoro, nel leggere come nel vivere»: E con una passione, “Montale, che lo accomunava a Luigi Tengo. Proprio per la sua “ligusticità” : scabro, scomodo, fatto a punte. Lo leggi e vedi il mare, gli scogli, lo scirocco di Genova».
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