Una scossa di terremoto di magnitudo 4.0 ha colpito l’isola di Ischia, a largo della costa flegrea. E’ successo alle 20.57: l’epicentro è stato localizzato in mare dalla Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ad una profondità di circa 5 km nelle vicinanze della costa del Comune di Forio (NA).
Numerosi i danni e i crolli. due donne sono morte e 26 sono riaste ferite, 2 fratellini sono ancora sotto le macerie.
Il geologo di fama internazionale Franco Ortolani, già docente di geologia all’università Federico II di Napoli, in un post su facebook scrive: “Alle ore 1,00 del 22 agosto 2017 i dati ufficiali per ora indicano ubicazione in mare e magnitudo 4,0 con profondità ipocentrale di 5 km.
Credo ci sia un errore circa l’ubicazione ipocentrale; vedremo in seguito.
L’ubicazione fino ad ora pubblicata è in mare ad alcuni chilometri dalla costa.
E’ anomalo il danno rispetto all’ubicazione e alla magnitudo. Penso più ad una ubicazione lungo le faglie sismogenetiche che hanno originato il terremoto di Casamicciola del 1883 con circa 2000 vittime.
Può anche darsi che la profondità ipocentrale sia inferiore a 5 km.
Ovviamente non si può prevedere lo sviluppo del fenomeno.
Le mie valutazioni si basano sulle faglie sismogenetiche note e sui danni provocati nell’isola. Comunque a parte i numerini forniti si deve valutare l’effetto sugli edifici che è stato notevole evidenziano che molti edifici non sono antisismici a partire dalle strutture sanitarie, come sempre. Quindi in base ai danni causati valuto che un eventuale nuovo terremoto che si può verificare oppure no, con la stessa magnitudo o simile, potrebbe provocare danni seri. Indipendentemente da quello che dicono gli esperti che interpretano i dati strumentali”.
Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei Geologi, afferma:”È allucinante morire per un sisma di questa entità. Lascia perplessi come un sisma della magnitudo di quello di Ischia possa provocare danni e vittime nel nostro Paese”.
Lascia un commento