Dopo il successo alla 74esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, il regista Diego Olivares ha presentato agli studenti di Casal di Principe il film Veleno, ispirato a una storia vera in Terra dei Fuochi. Una pellicola che mette in mostra gli affari delle ecomafie senza censura, proiettata nell’istituto tecnico Guido Carli di Casal di Principe (Caserta), scuola dove studiava uno dei figli di Sandokan, il boss del clan dei Casalesi. “Ma oggi raccontiamo una storia diversa – ha detto agli studenti Sandro Ruotolo, giornalista -, parliamo dell’aria nuova che si respira a Casal di Principe. Raccontiamo storie di resistenza, quelle che Veleno prova raccontare. Questa e’ la storia di chi lotta per resistere. E per resistere bisogna conoscere”. Veleno, un lungometraggio a sfondo sociale con Massimiliano Gallo, Luisa Ranieri e Salvatore Esposito, e’ girato tra le province di Napoli e Caserta, nei luoghi simbolo del disastro ambientale della Campania. Una storia vera, il racconto di una dignita’ irrinunciabile, quella che lega l’uomo alla terra, alla vita, alla voglia di costruire un futuro contro la violenza della camorra, delle malattie e dei rifiuti. In alcune scene della pellicola compaiono dei luoghi tristemente noti per l’incessante sversamento di rifiuti pericolosi e per la presenza continua di roghi. Va in scena, senza censure, un’ecomafia viva e vegeta che puo’ essere raccontata ogni giorno recandosi nelle stesse location della pellicola di Olivares e confrontando i dati raccolti da istituzioni e associazioni ambientaliste.
“Quello che abbiamo provato a raccontare – ha detto Gaetano Di Vaio della Bronx Film, coautore della pellicola – e’ il dramma di un territorio attraverso la storia di una famiglia onesta come tante altre, che trova anche nelle imprese del Nord colluse con la camorra una delle sue principali cause di sciagura. Mi riferisco a quelle aziende senza scrupoli che per anni hanno sversato i loro veleni nelle campagne tra Napoli e Caserta, quel settore di imprenditoria fatto da colletti bianchi che non hanno avuto alcuna remora ad andare a braccetto con la camorra piu’ violenta e sanguinaria. Una storia come tante, una storia d’amore che pero’ parla anche della lotta di un popolo”. I roghi tossici che si sviluppano tra le province di Napoli e Caserta, infatti, sono ancora oltre 1000 all’anno secondo i dati della Prefettura di Napoli. In aumento anche i tumori, come evidenziato dal registro tumori dell’Asl Napoli 2 Nord: negli anni 2010-2012, sull’intera popolazione dell’Asl Napoli 2 Nord sono stati diagnosticati circa 14mila nuovi casi di tumore maligno. La Campania detiene, inoltre, il record di reati contro l’ambiente: per Legambiente se ne commettono 10 al giorno, un affare gestito in questi anni complessivamente da 86 clan criminali. “La Terra dei Fuochi non e’ una soltanto – ha spiegato il regista, Diego Olivares – ce ne sono tantissime, anche al Nord. Ma se qui gli abbiamo dato un nome, abbiamo acceso un faro, altrove non e’ successo. Questo popolo e’ stato capace di ribellarsi”.
Lascia un commento