Oggi, in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, l’Unicef ricorda che: ogni 5 minuti, da qualche parte del mondo, una bambina o una ragazza muore a causa di violenze; una bambina o una ragazza su quattro contrae matrimonio prima di aver compiuto 18 anni; 63 milioni di ragazze hanno subito mutilazioni genitali; in alcune zone dell’Etiopia e della Repubblica Democratica del Congo colpite dal conflitto, il 52% delle ragazze adolescenti ha riportato di essere stata vittima di almeno una forma di violenza nei 12 mesi precedenti; 130 milioni di ragazze non vanno a scuola (dati Unesco); durante i conflitti, le ragazze hanno una probabilita’ 2,5 volte maggiore di non frequentare la scuola rispetto ai ragazzi. In occasione della Giornata, l’Unicef vuole stimolare l’attenzione e l’azione internazionale verso le sfide che le ragazze affrontano prima, durante e in seguito alle crisi attraverso il tema di quest’anno, EmPOWER Girls: Prima, Durante e Dopo le Emergenze”. 1,1 miliardi di ragazze nel mondo rappresentano una risorsa di potere, energia e creativita’ ma, durante i conflitti, le ragazze hanno una probabilita’ 2,5 volte maggiore di non frequentare la scuola rispetto ai ragazzi, compromettendo le loro future prospettive di lavoro e l’indipendenza finanziaria da adulte. La violenza di genere spesso raggiunge il suo picco massimo durante le emergenze umanitarie e gli sfollamenti, esponendo le ragazze a violenza fisica e sessuale, matrimoni precoci, sfruttamento e tratta. In tempi di crisi- causati da catastrofi, conflitti o dagli effetti del cambiamento climatico- le bambine e le ragazze affrontano infatti rischi, violenze e sono particolarmente vulnerabili, solo per il loro essere donne. La violenza- inclusa la violenza sessuale, quella di genere a scuola e i matrimoni precoci- e’ un problema che coinvolge la salute, i diritti umani e la protezione in ogni fase di un conflitto, e puo’ aggravarsi in seguito a una calamita’.
Le vittime sono di solito donne e adolescenti, la cui vulnerabilita’ diventa maggiore nel caos generato da una crisi. Spesso le donne e le ragazze hanno minori risorse, minore possibilita’ di spostarsi e maggiore difficolta’ ad accedere a reti e informazioni salvavita. I servizi sanitari fondamentali per il benessere delle ragazze, fra cui l’assistenza materna e i kit per l’igiene personale, sono spesso scarsi o insufficienti in situazioni di crisi. A causa del protrarsi delle attuali crisi, milioni di ragazze nate in contesti di emergenza potrebbero trascorrere i primi anni, se non decenni, della loro vita in contesti di emergenza. Ma le ragazze sono anche resilienti. Le soluzioni a lungo termine progettate con e per le ragazze possono rafforzare questa resilienza e rappresentare una via verso opportunita’ per loro stesse, che producano una trasformazione e che siano permanenti. Le strategie di ripresa e le risposte alle crisi umanitarie che tengono conto del genere sessuale sono una grandissima opportunita’ per prevenire, mitigare e rispondere alle estreme vulnerabilita’ che le ragazze affrontano prima, durante e in seguito a periodi di fragilita’, conflitti, disastri e sfollamento. Le ragazze, soprattutto le adolescenti, hanno bisogno di piattaforme che diano voce alle sfide che affrontano nella loro vita quotidiana e per scoprire delle soluzioni adatte alle loro esigenze, in modo da poter costruire un futuro migliore per loro e per le loro comunita’.
Children’s Day. Unicef: ogni 5 minuti muore un bambino per violenza
Oggi, in occasione della Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze, l’Unicef ricorda che: ogni 5 minuti, da qualche parte del mondo, una bambina o una ragazza muore a causa di violenze; una bambina o una ragazza su quattro contrae matrimonio prima di aver compiuto 18 anni; 63 milioni di ragazze hanno subito mutilazioni genitali; […]
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