Come si viveva, cosa si provava a stare dentro una trincea della prima Guerra mondiale? Da domani chi vuole scoprirlo puo’ farlo grazie alla novita’ con cui riapre, non a caso nel giorno del 99esimo anniversario della fine della Grande guerra, il “Museo della Pace Guido Mattioli” di Crevalcore, in provincia di Bologna. A causa del terremoto del 2012, il museo aveva dovuto interrompere la sua attivita’, ma ora all’interno di una nuova struttura (al centro Melo’, in via Candia 385/a), si ripropone con la sua mostra permanente dei reperti del conflitto, specie gli oggetti comunemente usati dai soldati in trincea. E quindi si potranno vedere: fotografie, lettere, oggetti personali, equipaggiamenti, armi… I reperti, frutto di una nuova catalogazione, appartengono alla collezione donata dal crevalcorese Guido Mattioli. Ma oltre a vedere si potra’ ‘sperimentare’, in prima persona, cosa provavano i soldati attraverso la ricostruzione nel portico esterno del museo di una trincea italiana della Grande Guerra a cura dell’associazione nazionale della sanita’ militare italiana. Viene infatti proposta un’esperienza multisensoriale in cui si ripercorrono i momenti in cui le trincee subivano il fuoco dei cannoni nemici. Simbolo grafico della mostra e del recupero del museo della Pace e’ una bicicletta d’epoca con il cappello del bersagliere, una “immagine di vita e di movimento“, come la definisce il direttore dell’area servizi culturali del Comune di Crevalcore Alex Carpani. Il museo diviene, quindi, anche un simbolo di un ulteriore ritorno alla normale vita quotidiana di Crevalcore dopo il terremoto. L’inaugurazione di domani vedra’ la presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, del sindaco di Crevalcore Claudio Broglia, dell’assessore alla Cultura Mariarosa Nannetti e del presidente dell’Ibc, Roberto Balzani.
La riapertura del Museo della pace e’ stata presentata oggi in una conferenza stampa in Citta’ metropolitana e qui Nannetti ha evidenziato che quello che torna fruibile e’ un qualcosa di “unico nell’intera Emilia-Romagna“: a Crevalcore, con un progetto scientifico stato affidato al Museo archeologico ambientale di San Giovanni in Persiceto, c’e’ l’unica esposizione dedicata alla prima guerra mondiale. Realizzato grazie alla legge 18 del 2000 dell’Emilia-Romagna, sulla promozione di biblioteche, archivi storici, musei e beni culturali, il museo di Crevalcore ha avuto un cofinanziamento regionale di 6.000 euro a fronte di una spesa complessiva di 30.000 euro. Nella spesa totale sono entrati sia il restauro di alcuni reperti danneggiati dal sisma e dalle infiltrazioni d’acqua nelle crepe del vecchio edificio, sia quelle per l’allestimento della mostra permanente. Oltre alla mostra permanente, sara’ possibile effettuare, fino al prossimo 12 novembre, delle visite guidate all’allestimento temporaneo “Le 12 battaglie dell’Isonzo” per “interessare le scuole e le giovani generazioni alla storia e al vissuto tragico di quegli eventi” sottolinea Nannetti.
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