Dal prossimo 5 Novembre 2017 alle ore 07:00, ed in replica alle ore 22:00, sulle frequenze di Radio L’Aquila 1, primo appuntamento con le “Canzoni di ieri e l’altro ieri” un programma che ripercorre la “Storia della Canzone Italiana” e che, pur nella sua sintesi, ci accompagnerà per 18 settimane. Il programma è ideato da Giorgio Cavalli e condotto da Carlo Gizzi.
“Risentiremo canzoni certamente dimenticate – afferma Cavalli – o, talora, mai ascoltate, se non con film d’epoca riproposti dalla televisione, o attraverso i nostri nonni o genitori che amavano canticchiarle. La canzone, si sa, è l’espressione musicale più vicina al popolo ed è con essa che riusciamo a datarne la nascita e perciò stesso, i vari momenti. Il programma ne darà l’idea.”
“Sarà anche molto interessante conoscere – fa osservare Giorgio Cavalli – come e cosa si cantava allora, e quando, soprattutto. In ogni caso, ci saranno delle perle. La canzone segna sempre indelebilmente la storia del mondo: ricordi, passioni, guerre, carestie e allegrezze sono il denominatore comune degli umani sentimenti. Allo stesso Verdi; infatti, piaceva indicare, come canzone, “La donna è mobile” del suo Rigoletto, ma si è anche visto, però, come quest’aria resista ancora oggi alle ingiurie del tempo. Quindi, canzoni non di certo fresche di giornata ma, comunque, anche felicemente utili – grazie a suoi parolieri – per l’arricchimento culturale degli italiani, ove si pensi che, nella Grande Guerra, non senza notevoli difficoltà, i soldati – a causa di un analfabetismo dilagante – riuscivano a comunicare tra loro.”
“Il programma, senza dubbio suggestivo,- conclude Cavalli – non si attarderà più di tanto negli ambiti temporali in cui la canzone italiana cominciò la sua ascesa, ma quel tanto che basta per passare dai Cafè Chantant di fine Ottocento al Tabarin, dalla radio al cinema e al varietà degli anni Trenta, per approdare ai Cinquanta dei Festival di Sanremo che cambiarono i connotati, come si diceva allora, a quel modo di cantare con parole in cui “cuore” faceva rima con “amore.” Il resto è storia di oggi.
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