“Femminicidio” e’ la storia di una moglie che puo’ essere tutte le donne d’Italia. Un cortometraggio che in 5 minuti descrive il dramma della violenza sulle donne. E’ stato presentato oggi nel Consiglio regionale della Campania dal regista Corrado Ardone, dagli attori Rosalia Porcaro e Antonio Pennarella, e dalle consigliere regionali della Campania, dopo l’approvazione di una legge che vuole tutelare le donne, le madri e i loro figli, tutti vittime di violenza. Rosalia Porcaro e’ una donna che finge di star bene. Anche quando il suo volto e’ pieno di ecchimosi, anche quando l’uomo con cui condivide la casa e la vita le ha rotto un braccio, le ha spezzato una gamba e l’ha sfigurata. E alla fine la uccide, bruciandola viva. “Questo corto racconta una storia, quella di comportamenti comuni che poi scaturiscono in violenza – racconta il regista Corrado Ardone -. Si parte da una violenza psicologica che poi diventa fisica e scaturisce in una tragedia”. Il corto in 10 giorni ha ricevuto oltre 4 milioni di visualizzazioni sul web. “E la soddisfazione piu’ grande e’ il riconoscimento che ci verra’ consegnato domani”, quando, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il miniflim sara’ insignito del Premio internazionale Flaiano.
“Femminicidio” e’ coprodotto dalla Maxima Film di Marzio Honorato e Germano Bellavia, da Regione Campania e dal centro Dafne contro la violenza sulle donne. “Questo corto prende le mosse dal centro Dafne, che fa prima assistenza per le vittime di violenza che si trova all’ospedale Cardarelli di Napoli – spiega Elvira Reale, direttore scientifico del centro Dafne -. Ci occupiamo di coniugare l’osservazione medica con quella psicologica. Ed e’ una cosa importante perche’ la violenza psicologica e’ invisibile. Per cui, e’ fondamentale per le donne che subiscono violenza psicologica avere operatori esperti in grado di rilevarla, di descriverla e riportarla. Anche nelle refertazioni, che servono nei processi”. E durante la presentazione del corto nella biblioteca Delcogliano del Consiglio regionale della Campania, ha portato la sua testimonianza anche una donna, vittima del suo uomo troppo violento. Ha preferito nascondere il suo nome e celare il suo volto ma senza censurare nessuno dei soprusi subiti dal compagno.
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