E’ morto il giornalista e scrittore tarantino Alessandro Leogrande. Già vicedirettore della rivista ‘Lo Straniero’, collaborava con Radio 3 e col Corriere del Mezzogiorno, oltre che per riviste come Internazionale e Minima&moralia.
Migranti, caporalato e nuove mafie erano il suo terreno, il campo di battaglia al quale ha dedicato una vita “in difesa degli ultimi e dei ferocemente sfruttati nei più diversi contesti”, come ricorda il padre in un post su facebook: “Alessandro, per me, era bellissimo. Alessandro era la Gioia, che entrando in casa, ci coinvolgeva e travolgeva, roboante e trascinante; ma era anche il lavoro fatto bene, analitico e profondo; tutto alla ricerca della verità; ed era anche la denuncia; fatta con lo stile dell’annuncio, che, nonostante tutto, un mondo migliore, è ancora possibile”.
Tanti i premi giornalistici vinti da Leogrande, che si era ormai affermato come uno dei più profondi narratori del mond0 contemporaneo. Vincitore nel 2012 e nel 2016 del Premio giornalistico/letterario per la cultura del mare Carlo Marincovich, è stato premiato con il Premio Ryszard Kapuściński e il Premio Paolo Volponi per il suo libro Il naufragio. Morte nel Mediterraneo(Feltrinelli). In questo libro, Leogrande aveva raccontato il naufragio della Kater i Rades, la motovedetta albanese carica di profughi avvenuto il 28 marzo 1997 nel canale d’Otranto.
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