Il parco e il piazzale Pasquale Paoli rappresentano gli unici spazi verdi realizzati nel ‘900 nella zona del Campo di Fossa, oltre a quelli della Villa Comunale, rispetto ai vasti giardini previsti nell’area dal piano regolatore elaborato dall’ingegner Tian su incarico dell’amministrazione comunale nel 1917.
13 gennaio 1915: il grande terremoto di Avezzano colpisce anche Aquila con danni e sfollati che proprio nell’area di Campo di Fossa iniziano a costruire «casette antisismiche». Una Commissione Comunale con una serie di argomentazioni si dichiara contraria a questo proliferare di costruzioni in aree non urbanizzate auspicando una programmazione con un piano regolatore. Del resto, affermava il Rivera, tale piano era necessario per la natura dei terreni dato che “[…] non è la terra che manca colà per riempire quei vuoti. Ma sul forte interro non potrebbero mai piantarsi le casette antisismiche a costo di perdere questa loro qualità […]”. La soluzione si trova con il piano regolatore dell’ingegner Giulio Tian che in tutto il Campo di Fossa prevede una prevalenza di giardini con poche costruzioni a villino e negli Orti Tomai, cioè nell’area tra via Campo di Fossa e via S. Andrea, solo giardini con un viale lungo le mura e alcuni impianti sportivi.
Già nei primi anni ’20 del ‘900 la zona viene tuttavia considerata come particolarmente appetibile per una urbanizzazione e una società anonima (F.A.R.A.), appositamente costituitasi, senza tener alcun conto del piano regolatore vigente, inizia una sistematica lottizzazione dell’area di cui l’Amministrazione Comunale prende semplicemente atto, elaborando nel 1931 un nuovo piano regolatore che vede già notevolmente ridotte le aree verdi del nuovo quartiere.
Basta confrontare il piano Tian del 1917 con quello del 1931 e si potrà constatare come, dei giardini previsti, fosse rimasto unicamente quello di Piazzale Pasquale Paoli poi realizzato. Ci sarà poi l’urbanizzazione degli anni ’60 che completerà l’opera, occupando con l’edificato ogni spazio disponibile.
Lo studio dei terreni effettuato dopo il sisma del 2009 e l’elevato numero di vittime registrato nel nostro quartiere fa pensare che forse in quell’area sarebbe stato più opportuno mantenere spazi verdi e costruzioni più basse come indicato dal Tian.
La storia del Piazzale Paoli non è solo quella recente del parco giochi e del precedente parcheggio, è anche quella di un luogo pensato e realizzato come parco che ha negli anni accolto per i giochi e per tante passeggiate i bimbi e i ragazzi che questo quartiere ha visto crescere nella seconda metà del ‘900. È un luogo che va quindi preservato come area verde e spazio di incontro perché per tale motivo è stato realizzato.
È un luogo che diventa anche fortemente simbolico dopo il sisma del 2009 perché testimonianza di tanti errori del passato. È un luogo che, come residente della Villa Comunale, vorrò vedere recuperato e dedicato alla memoria dei nostri morti. È un luogo che soltanto così potrà riscattare un intero quartiere e divenirne motivo di identità e di orgoglio.
Maria Rita Acone, residente della Villa Comunale
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