Il 26 gennaio a Mostar si terranno diversi appuntamenti dedicati al ricordo del sacrificio dei tre giornalisti della Rai di Trieste Marco Luchetta, Dario D’Angelo e Alessandro Sasa Ota, uccisi 28 anni fa da una granata mentre realizzavano un servizio sugli effetti della guerra sui bambini.
A organizzare la commemorazione per rinnovare il senso del loro impegno e ribadire l’importanza di una stampa libera e professionale, l’ambasciata d’Italia in Bosnia Erzegovina in collaborazione con la città di Mostar. Sul luogo in cui la loro vita fu spezzata e dove una targa li ricorda, alle 10 ci saranno la vedova di Dario Ota Milenka Rustia, l’ambasciatore Nicola Minasi, il sindaco della città Ljubo Beslic e il deputato italiano Marco Bergonzi, vicino alle famiglie dei tre giornalisti.
Il ricordo proseguirà nel Municipio di Mostar con un dibattito sulla libertà di stampa e informazione, organizzato in collaborazione con la Rappresentanza dell’Osce in Bosnia Erzegovina nell’ambito della Presidenza di turno italiana per il 2018 al quale interverrà Bruce G. Berton, capo della Missione Osce . In apertura dei lavori ci sarà la proiezione di materiale originale girato dai tre reporter il giorno della loro morte e di immagini tratte dal documentario “Per quel sorriso” della Tv pubblica croata Hrt4, a loro dedicato.
Al dibattito, aperto al pubblico, sono stati invitati giornalisti, inviati al tempo di guerra, organizzazioni e rappresentanti dei media, scuole, università, ONG e esponenti della società civile. Anche la Rai seguirà l’evento con due inviati, che interverranno anche al dibattito moderato da Ena Bavčić, di Civil Rights Defenders. Tra i relatori la portavoce della locale missione Osce Željka Šulc, missione che ha un ruolo di primo piano in Bosnia Erzegovina su libertà dei media, istruzione e trasparenza dei processi elettorali.
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