Il Genetista Prof. Giuseppe Novelli, Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata, è intervenuto riguardo la clonazione di due scimmie nel corso del programma Genetica Oggi condotto da Andrea Lupoli su Radio Cusano Campus, affermando come:
“In questi 22 anni passati dalla clonazione della pecora Dolly la scienza non si è certo fermata, ha prodotto e ha clonato con questo stesso metodo almeno 25 specie di mammiferi diversi, parliamo dal cane al gatto al cammello, ai bovini o i cavalli che in alcuni paesi come gli stati uniti e diventata quasi una routine. Sulle scimmie era stato tentato in passato ma si era fallito per aborti precoci perché clonarle è più difficile. Fare ricerca sui primati è molto costoso, difficile e ci vogliono autorizzazioni e permessi complessi da avere. Tante sperimentazioni si fanno in Asia dove è più facile sia per i costi che per l’organizzazione, quindi è ovvio che li si fanno più esperimenti e dunque puoi avere più successo. I ricercatori hanno modificato il protocollo rispetto a Dolly perché ovviamente in questi 22 anni si è ottenuta una maggiore conoscenza e hanno aperto il DNA come un sarto riuscendo ad attivarlo o disattivarlo a piacere e questo ha favorito moltissimo il risultato finale, questa la novità tecnica.”
Sviluppi futuri
“Un risultato del genere apre verso nuove possibilità per la ricerca in ambito delle malattie mentali neuropsichiatriche ma anche Alzheimer e Parkinson perché, come sappiamo, il modello migliore sono i primati e non i topi che molte ricerche hanno impiegato. Quattrocento trials clinici sono falliti per ricerche su altri modelli, quindi abbiamo bisogno di nuovi modelli e quello dei primati può essere una strada nuova. Inoltre si apre la possibilità di utilizzare i primati per sperimentare le nuove metodiche di terapia genica ossia sostituire un gene difettoso sull’uomo, per una sperimentazione del genere la strada dei primati potrebbe essere una strada nuova.”
Clonazione Umana
“In ogni grande scoperta scientifica esiste sempre il rischio che possa essere impiegata per fare il male invece che il bene, ma questo da sempre dai tempi dell’invenzione della ruota o della scoperta del fuoco. Una scoperta del genere genera paura e ansie ma solo se non si conosce il fenomeno, la scienza ci aiuta a comprenderlo e a superare le paure. Tecnicamente questa tecnica di clonazione può essere applicata all’uomo ma la domanda che mi pongo è: Perché farlo? A cosa serve? Credo sia inutile e immotivato dal punto di vista scientifico. Siamo figli anche dell’ambiente, del caso e della casualità che ci si trova ad incontrare sviluppandosi e crescendo. Per riprodursi? Iocredo che per molti anni ancora i figli nasceranno dall’unione di un uomo e di una donna.”
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