I ricercatori del Centro ricerche floristiche dell’Appennino (Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga – Universita’ di Camerino), Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, in collaborazione con Luca Bracchetti (Universita’ di Camerino), Dimitar Uzunov (Universita’ della Calabria) e Riccardo Pennesi (Universita’ di Trieste), hanno completato lo studio e la descrizione di una specie nuova per la scienza, cioe’ mai osservata prima. Fabio Conti e Fabrizio Bartolucci, gli autori dell’eccezionale scoperta, che, in onore dell’unico luogo per cui e’ attualmente nota questa piccola leguminosa, l’hanno battezzata: ‘Oxytropis ocrensis’, Astragalo del Monte Ocre per i non addetti ai lavori.
La notizia e’ appena stata pubblicata sulla rivista internazionale Phytotaxa (http://www.mapress.com/j/pt/article/view/phytotaxa.336.1.5). La pianta e’ stata segnalata al Crfa dal Carabiniere Forestale Bruno Petriccione, ecologo, che per primo l’ha rinvenuta nell’ambito delle ricerche su flora e vegetazione della Foresta Demaniale Regionale ‘Acquazzese’condotte dal Reparto Biodiversita’ dell’Aquila dei Carabinieri, per conto della Regione Abruzzo. L’aspetto di questo astragalo, che si discostava da ogni descrizione riportata sui testi di settore, ha subito incuriosito i ricercatori del CRFA che l’hanno sottoposta ad uno studio morfologico comparativo con le specie affini che si rinvengono sulle Alpi e Penisola Balcanica. Le distinzioni emerse dalle specie affini hanno permesso di descriverla come una specie nuova. Al momento non e’ stata rinvenuta su altre montagne ed e’ quindi endemica, ossia in tutto il mondo vive solo in una valle del Monte Ocre.
Il Monte Ocre, pur sovrastando la citta’ dell’Aquila con 2.204 metri, non era mai stato oggetto di approfondite ricerche floristiche, come invece le vicine quote piu’ elevate e piu’ note del Gran Sasso e del Velino. I campioni d’erbario, designati dai botanici come rappresentativi della nuova specie, sono conservati presso l’Herbarium Apenninicum del CRFA, nel convento di San Colombo di Barisciano (L’Aquila). Sono attualmente in corso ricerche per avere piu’ informazioni sul periodo in cui la specie si e’ originata. “La scoperta dimostra come il nostro territorio, a tratti ancora integro, riserva ancora molte incredibili sorprese nel campo dell’esplorazione botanica”, segnalano dal Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. L’Astragalo del Monte Ocre incrementa il gia’ ricchissimo patrimonio floristico abruzzese che annovera ben 3190 piante autoctone, tra specie e sottospecie, collocando l’Abruzzo al quarto posto in Italia per numero di entita’ autoctone dopo Piemonte, Toscana e Lombardia.
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