Il Parlamento europeo ha approvato martedi’ una legge per rafforzare le restrizioni Ue sulle emissioni industriali di CO2 e iniziare cosi’ a concretizzare gli impegni di Parigi sul clima. La legge, come spiegano da Strasburgo in una nota, prevede: la riduzione dei permessi di emettere CO2 disponibili per incoraggiare gli investimenti a basse emissioni, nonche’ l’istituzione di due nuovi fondi volti a sostenere l’innovazione e la transizione, che prevederanno eccezioni per evitare delocalizzazioni. Tale “fondo di modernizzazione” nello specifico contribuira’ a migliorare i sistemi energetici negli Stati membri a basso reddito, per realizzare progetti sulle rinnovabili, la cattura e lo stoccaggio del carbonio e l’innovazione dei sistemi. I deputati hanno inoltre approvato delle regole piu’ severe per i finanziamenti Ue, che non potranno piu’ andare a progetti industriali alimentati a carbone, ad eccezione dei sistemi di teleriscaldamento negli Stati membri piu’ poveri. Quanto alle misure di protezione contro la rilocalizzazione delle imprese fuori dall’Ue, la legge mira a prevenire la “rilocalizzazione delle emissioni di carbonio”, ossia il rischio che le imprese possano delocalizzare la produzione al di fuori dell’Europa, in paesi con regole meno stringenti in materia di riduzione delle emissioni. I settori a piu’ alto rischio riceveranno gratuitamente le loro quote Ets. I settori meno esposti riceveranno gratuitamente un 30% di quote in piu’.
Il sistema ETS dell’Ue introduce una soglia massima alla quantita’ totale di gas a effetto serra che puo’ essere emessa dai settori interessati dal sistema. All’interno di tale soglia, le imprese UE ricevono o acquistano “quote di emissioni” (ovvero permessi di emissione di CO2) che possono, se necessario, scambiare tra loro. “Il sistema Ets rimane la pietra angolare della politica dell’Ue di lotta al cambiamento climatico”, come ha affermato la relatrice britannica Julie Girling (Ecr), che ha aggiunto: “Abbiamo fatto del nostro meglio per concordare un aggiornamento ambizioso. L’Ets ha avuto molti detrattori nel corso degli anni. Abbiamo affrontato molti problemi, dal prezzo del carbonio chiaramente troppo basso per far funzionare il mercato, alla difficile questione dell’equilibrio tra la nostra ambizione ambientale e la protezione dell’industria europea ad alta intensita’ energetica”. La legge secondo gli eurodeputati consentira’ infine “un forte passo in avanti nella realizzazione degli impegni assunti nel quadro dell’accordo di Parigi”. Il testo cosi’ approvato ora tornera’ ora al Consiglio per l’adozione formale prima di entrare in vigore.
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