Lo sblocco dei fondi “salva stalle” fortemente voluto dalla Coldiretti garantisce la prosecuzione di un’attivita’ economica nelle zone interne e svantaggiate che arricchisce l’Italia, dove sono oggi attivi circa 190mila allevamenti. Cosi’ la Coldiretti dopo che il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha accolto con la collaborazione di Agea le richieste per il via libera ai pagamenti dei finanziamenti comunitari della Politica agricola comune per gli allevatori, a partire da quelli delle montagne dell’Appenino meridionale e della Sardegna, che praticano il pascolamento di mandrie e greggi secondo la Pratica locale tradizionale della conduzione in aree boscate e di macchia mediterranea. La vicenda era nata dalla mancata registrazione da parte delle regioni fatto delle pratiche locali tradizionali (Plt) per le quali le imprese avevano richiesto i contributi previsti dalla politica agricola europea. Cio’ aveva portato al blocco dei pagamenti, per il timore di dover poi recuperare gli aiuti erogati. La trattativa seguita alla battaglia promossa dagli allevatori della Coldiretti consentira’ ora di avviare la risoluzione del problema assieme alle Regioni. “Un provvedimento importante che va a sostenere un settore che, oltre a rappresentare un importante volano economico per le aree interne e svantaggiate, ha anche un elevato valore ambientale poiche’ rappresenta l’unico baluardo dal rischio di degrado e dissesto idroeologico”, ha commentato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.
Ue: sbloccati fondi “salva stalle”
Lo sblocco dei fondi “salva stalle” fortemente voluto dalla Coldiretti garantisce la prosecuzione di un’attivita’ economica nelle zone interne e svantaggiate che arricchisce l’Italia, dove sono oggi attivi circa 190mila allevamenti. Cosi’ la Coldiretti dopo che il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha accolto con la collaborazione di Agea le richieste per il via […]
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