Il Mibact sostiene con fermezza, tramite la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti, la nomination del Museo Civico Cola Filotesio di Amatrice (gia’ chiesa dedicata a Sant’Emidio) al World Monuments Fund (Wmf). La citta’ collinare di Amatrice e’ stata una delle aree del Lazio maggiormente devastate dal sisma del 24 agosto 2016 che ha causato 299 morti e circa 400 feriti; gran parte delle macerie sono ancora in posizione. E’ dunque con grande soddisfazione che e’ stata accolta la notizia, dello scorso ottobre, che il celebre World Monuments Fund (Wmf) di New York, tradizionalmente attivo in situazioni di emergenza legate a disastri naturali, ha selezionato, tra i 170 siti di grande interesse culturale in nomination in tutto il mondo, il Museo Civico Cola Filotesio di Amatrice. Il Museo risulta inserito nella rosa dei 25 siti nel cui ambito verranno scelti 4 o 5 monumenti cui destinare una donazione elargita per la ricostruzione dei medesimi. La nomination avverra’ presumibilmente entro la primavera del 2018. È quanto si legge in una nota della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Frosinone, Latina e Rieti.
Il Wmf ha inteso appuntare la sua attenzione sul Museo Cola Filotesio non solo in quanto simbolo della ricchezza culturale di Amatrice, ma anche in virtu’ dello stretto legame storico e identitario che la popolazione amatriciana ha mantenuto, e mantiene, con la citta’ e il suo territorio. L’edificio venne realizzato nel XIV secolo probabilmente sopra i resti di un antico tempio romano, per dedicare una chiesa, inizialmente, alla Madonna delle Laudi, poi a Sant’Emidio protettore contro i terremoti. È con quest’ultimo nome che ancora oggi viene nominata la torre dell’edificio. La struttura architettonica, unica nel suo genere, e’ articolata in due sole navate e riporta decorazioni musive di pregevole valore. Il suo aspetto attuale e’ il risultato di una serie di trasformazioni avvenute a partire dal 1730, anno di uno dei piu’ violenti terremoti della zona. Abbandonato nei secoli successivi, la chiesa venne chiusa al culto tra il 1959 e il 1965. Successivamente, a fronte di importanti interventi di restauro condotti dal Ministero, l’edificio venne destinato a ospitare l’importante museo dedicato a Cola Filotesio, raccogliendo le piu’ rilevanti espressioni artistiche, religiose ed etnoantropologiche di Amatrice e del territorio circostante. La nomination costituisce dunque un’importante occasione per attirare l’attenzione internazionale sul futuro del comune reatino e dei beni culturali prodotti dal territorio, coronando l’intensa attivita’ di messa in sicurezza presa in carico e realizzata sull’immobile dal ministero dei Beni e delle Attivita’ culturali e del Turismo. L’intervento ha rivelato fin da subito forti elementi di criticita’ dovute ai seguenti elementi: scarsa disponibilita’ di aree da utilizzare in condizioni di sicurezza per gli operatori, a causa della presenza di macerie e fabbricati collabenti; traiettoria di crollo della Torre campanaria verso le restanti parti del Museo.
La messa in sicurezza della Torre e’ risultata un elemento prioritario per qualsiasi altro intervento sul compendio monumentale. Le attivita’ di messa in sicurezza del Museo Civico e della Torre condotte dal Mibact sono articolate in quattro fasi con un impegno di spesa che supera un milione di euro: – rimozione della campana e della veletta in forte stato d’instabilita’, presidio statico sulla torre mediante cerchiatura con elementi metallici prefabbricati alla quota di +6.00 metri al fine di stabilizzarla, presidio alle sollecitazioni dinamiche (in fase di realizzazione) e messa in sicurezza nel corpo del museo, in corso di esecuzione e completamento. Dal 24 agosto 2016, nelle quattro regioni colpite dal sisma sono stati messi in sicurezza piu’ di 1.171 beni immobili e sono stati recuperati piu’ di 20.000 beni storico-artistici e archeologici, oltre 9.500 libri e piu’ di 4.500 metri lineari di archivi, preziosi custodi della nostra memoria storica. A meno di un anno dalla prima scossa e’ stato approvato dal Commissario Straordinario il primo stralcio del Piano Beni Culturali, che stanzia 170 milioni di euro per la ricostruzione e il consolidamento di oltre 100 edifici – prevalentemente chiese e cattedrali – danneggiati dal sisma, individuati dalla Cei d’intesa con il ministero dei Beni e delle Attivita’ culturali e del Turismo. Fondi che sono andati a sommarsi agli oltre 43 milioni che erano gia’ stati destinati alla messa in sicurezza e riapertura al culto di 180 chiese, per un impegno totale di oltre 200 milioni.
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