“Mi dispiace che si faccia sempre l’esegesi delle cose dette. Ho letto interpretazioni come al solito abbastanza ardite: quando uno dice che la minaccia e’ incombente, vuol dire che c’e’ una minaccia. Non vuol dire che sta per avvenire un attentato”. Cosi’ il capo della Polizia, Franco Gabrielli, interpellato sulle recenti notizie legate a possibili atti terroristici in Italia e in particolare a Roma. “Se noi abbiamo un livello di sicurezza 2, che e’ immediatamente prima del livello 3 ovvero quello dell’attentato in atto, c’e’ evidentemente una condizione per cui tutto il sistema deve avere un’attenzione particolare, come successo per Natale, cosi’ come sara’ per Pasqua. Conciliando- aggiunge Gabrielli- la libera circolazione delle tante persone che vengono a Roma e in tutta Italia per le festivita’ pasquali”. Gabrielli quindi ribadisce: “Non si e’ spostato nulla, la condizione di minaccia che avevamo e’ rimasta. Peraltro anche le recenti operazioni di Foggia, e quelle che faremo prossimamente, dimostreranno che questo Paese e’ esposto alla minaccia per il solo fatto di essere occidentale, di ospitare la Santa Sede e per altri motivi. Questo- conclude il capo della Polizia a margine di una riunione al Coni con le societa’ di calcio di serie A- non significa che c’e’ o non c’e’ un attentato in preparazione domani: la minaccia per sua natura non ha profili di immediata concretezza”.
Terrorismo, Gabrielli: “Minaccia incombente? Non è cambiato nulla”
“Mi dispiace che si faccia sempre l’esegesi delle cose dette. Ho letto interpretazioni come al solito abbastanza ardite: quando uno dice che la minaccia e’ incombente, vuol dire che c’e’ una minaccia. Non vuol dire che sta per avvenire un attentato”. Cosi’ il capo della Polizia, Franco Gabrielli, interpellato sulle recenti notizie legate a possibili […]
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