“Sono convinto che vinceremo anche questa battaglia” contro il terrorismo internazionale, “ne sono convinto non per pia illusione, ma perche’ la storia e’ dalla nostra parte: abbiamo sconfitto un terrorismo endogeno particolarmente sanguinoso, abbiamo limitato e annientato stagioni stragistiche della criminalita’ organizzata e vinceremo anche questa battaglia. L’importante e’ che questa battaglia e i costi per sostenere e vincere questa battaglia non siano mai rinnegare i nostri diritti e le nostre liberta’. Questo credo che sia l’impegno di tutti”. A dirlo e’ il prefetto Franco Gabrielli, intervenuto alla presentazione della mostra ‘Frammenti di storia. L’Italia attraverso le impronte, le immagini e i sopralluoghi della Polizia scientifica’, allestita dall’8 al 14 aprile nello spazio Risonanze dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Interpellato dai cronisti sul rischio di un attacco, Gabrielli spiega che “stiamo ripetendo da tempo delle cose che non sempre percepisco nei commenti e nelle riproposizioni: c’e’ un dato oggettivo, che e’ quello di una minaccia. Il nostro Paese e’ oggetto di una minaccia. Le caratteristiche sociali, le attivita’ di contrasto e di prevenzione hanno garantito a oggi una condizione di sicurezza. La guardia deve essere molto alta, la possibilita’ che si arrechi un danno, che ci sia un attacco, purtroppo e’ alta. Io l’ho sempre detto: dobbiamo avere la consapevolezza che cio’ e’ possibile e dobbiamo avere anche la pretesa da parte dei cittadini che le strutture preposte alla sicurezza, all’intelligence, le forze di Polizia diano il meglio di loro stessi per garantire tutto questo. A oggi questo e’ avvenuto. Non esiste un rischio zero, non esiste la sicurezza assoluta. Dobbiamo continuare a vivere la nostra vita, l’errore piu’ grande e’ modificare i nostri stili di vita perche’ cosi’ facendo questi criminali avrebbero gia’ vinto”.
E a chi gli chiede se gli uomini in campo ci sono, il prefetto risponde che “ci sono. Ovviamente- aggiunge- come diciamo da tempo, abbiamo bisogno di avere nuove forze che con noi conducano questa battaglia, abbiamo forze di Polizia che col tempo si sono un po’ invecchiate, ma questo lo stiamo dicendo da tempo e non e’ mai stato un alibi per non condurre la nostra battaglia. Magari qualcun altro lo ha utilizzato in modo strumentale, ma noi non siamo soliti addentrarci sulle negativita’ o le criticita’ che pure rappresentiamo con forza e la dovuta onesta’ intellettuale. Ma questo non puo’ essere un limite alla nostra azione”. Per Gabrielli “passi importanti sono stati compiuti: lo sblocco del turnover e una programmazione di ripianamento a medio termine ci sono, e speriamo che tutto questo continui anche con il nuovo governo. Noi ci siamo, piu’ strumenti ci vengono dati, piu’ uomini e donne ci vengono dati e maggiore e’ il livello del prodotto che riusciamo a dare, ma credo che da questo punto di vista, soprattutto sul versante del terrorismo internazionale, il nostro Paese abbia dimostrato la sua capacita’ senza vanagloria e senza ipotecare il futuro, perche’ una minaccia incombente c’e’, il che non significa che domani ci sara’ un attentato, ma che vi sono persone che hanno nel mirino anche il nostro Paese credo che non serva Gabrielli a dirlo”.
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