La Commissione parlamentare Affari legali del Parlamento europeo ha approvato con 14 voti favorevoli, nove contrari e due astensioni i piani per l’aggiornamento delle norme Ue sul copyright per il mondo online, in modo tale da garantire equa retribuzione per artisti e giornalisti. Adesso la negoziazione passera’ nelle mani del Consiglio, co-legislatore insieme al Europarlamento. “Questo voto segna il primo passo della procedura parlamentare per adottare le leggi sul copyright in grado di affrontare le sfide di Internet” ha dichiarato il relatore tedesco Axel Voss, europarlamentare membro del Partito popolare europeo. “Le ultime leggi per affrontare il copyright nella societa’ dell’informazione” continua Voss “risalgono a 17 anni fa, e l’internet di oggi e’ fondamentalmente diverso da quello che era nel 2001”. Nel mondo della rete “ci sono opportunita’ ma anche importanti inconvenienti. In particolare, gli editori e gli artisti di notizie, specialmente quelli piu’ piccoli, non vengono pagati a causa delle pratiche di potenti piattaforme di condivisione dei contenuti online e aggregatori di notizie”. Secondo Voss, “questo e’ sbagliato e bisogna intervenire”. “Il principio di una retribuzione equa per il lavoro svolto – ha aggiunto – dovrebbe applicarsi a tutti, ovunque, sia nel mondo reale che in quello virtuale”. La decisione di avviare i negoziati sara’ annunciata in occasione dell’apertura della sessione plenaria di luglio il 2 luglio. In questo momento, i parlamentari europei possono contestare questa decisione e chiedere la votazione in plenaria sull’opportunita’ o meno di avviare negoziati.
Internet, Europarlamento chiede più tutele per diritto d’autore
La Commissione parlamentare Affari legali del Parlamento europeo ha approvato con 14 voti favorevoli, nove contrari e due astensioni i piani per l’aggiornamento delle norme Ue sul copyright per il mondo online, in modo tale da garantire equa retribuzione per artisti e giornalisti. Adesso la negoziazione passera’ nelle mani del Consiglio, co-legislatore insieme al Europarlamento. […]
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