“Siamo pronti” cosi’ i responsabili della nave Aquarius, gestita in collaborazione dall’ong Sos Mediterranee e da Medici Senza Frontiere, salpata ieri da Marsiglia per tornare a soccorrere persone in mare. Oggi, i rappresentanti delle due ong hanno incontrato i cronisti a Roma, nella sede dell’Associazione della Stampa Estera. “L’Aquarius torna in mare esattamente con gli stessi principi e obiettivi che aveva dall’inizio delle operazioni, quindi dalla missione di soccorrere la vita di chiunque sia in pericolo, di proteggere queste vite fintanto che non vengono sbarcate in un luogo sicuro, e di testimoniare quello che avviene nel Mediterraneo centrale” ha dichiarato in un’intervista all’Agenzia ‘Dire’ il coordinatore Sar (Ricerca e soccorso) di SOS Mediterranee, Nicola Stalla. “Ovviamente dato il mutamento del contesto in cui si opera abbiamo dovuto costringerci a una sosta piu’ prolungata per poterci adeguare a prepararci a queste mutate condizioni” ha aggiunto Stalla, che in conferenza ha precisato che quella effettuata a luglio e’ la prima sosta prolungata della nave dall’inizio delle sue operazioni, nel febbraio 2016.
Lo scorso giugno, l’imbarcazione si era trovata bloccata in acque internazionali a causa di una disputa diplomatica tra l’Italia e Malta su chi dovesse accogliere lo sbarco. “Come abbiamo fatto nel caso del 9-10 giugno, quando abbiamo deciso poi di procedere allo sbarco nel porto di Valencia, anche in futuri scenari di situazioni di stand-by richiederemo con urgenza alle autorita’ Sar competenti di definire un porto di sbarco nel piu’ breve tempo possibile”, afferma ancora Stalla. “Se porteremmo Salvini in nave? Certo, porteremmo chiunque abbia bisogno di vedere con i propri occhi la realta’ del soccorso in mare e l’operato dell’Aquarius”, la risposta di Stalla.
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