La pace fiscale per le cartelle fino a 100 mila euro, la flat tax per i ‘minimi’ e la riforma dell’Irpef con due sole aliquote a partire dal 2021. Il reddito e le pensioni di cittadinanza; quota ‘100’ per andare in pensione e la possibilita’ di anticipare l’uscita dal lavoro con 41 anni di contributi senza requisiti anagrafici. Ma anche il riesame della Tav, delle spese fiscali e le Gacs. E’ il programma del governo contenuto in una bozza del Piano nazionale di riforma (Pnr) che viene allegato al Def.
PACE FISCALE: coinvolgera’ i contribuenti con cartelle esattoriali e liti fiscali, anche pendenti fino al secondo grado fino a 100mila euro. Allo stato il valore contabile residuo dei crediti che diversi enti hanno affidato e’ molto alto e complessivamente pari a quasi 800 miliardi di euro, di cui, tuttavia, solo 50 miliardi sono effettivamente recuperabili.
FLAT TAX: Avviare subito la riforma dell’imposta sui redditi delle famiglie e dei cosiddetti contribuenti minimi. La graduale introduzione di una flat tax sui redditi avra’ un ruolo centrale nella creazione di un clima piu’ favorevole alla crescita e all’occupazione tramite la riduzione del cuneo fiscale sul lavoro. Per i minimi i cambiamenti allo studio consistono nell’innalzamento della soglia di ricavi e delle spese per il personale e per beni strumentali a cui si applica il regime dei minimi, beneficiando cosi’ una platea piu’ ampia di artigiani, piccoli imprenditori e professionisti.
TAGLIO IRPEF DAL 2021: Per le persone fisiche si passera’ inizialmente dalle attuali cinque aliquote a tre aliquote e quindi a due a partire dal 2021. Il livello delle aliquote verra’ gradualmente ridotto, fino ad arrivare ad un’unica aliquota del 23 per cento per i redditi fino a 75 mila euro e del 33 per cento sopra a tale livello entro la fine della legislatura.
TAV: Il governo intende sottoporre ad un riesame, attraverso un’attenta analisi costi-benefici, le grandi opere in corso come la Gronda autostradale di Genova, la Pedemontana lombarda, il terzo valico, il collegamento tra Brescia e Padova e la tratta Torino-Lione.
REDDITO DI CITTADINANZA: Introdurlo ha un duplice scopo: sostenere il reddito di chi si trova al di sotto della soglia di poverta’ relativa individuata dall’Eurostat per l’Italia (pari a 780 euro mensili). E fornire un incentivo a rientrare nel mercato del lavoro, attraverso la previsione di un percorso formativo vincolante, e dell’obbligo di accettare almeno una delle prime tre proposte di lavoro eque e non lontane dal luogo di residenza del lavoratore. L’attuazione efficace dell’obbligo formativo e della effettiva partecipazione al mercato del lavoro richiede il rafforzamento qualitativo e quantitativo dei centri per l’impiego, tenendo anche conto della necessita’ di coordinarsi con il livello di governo regionale. Due sono gli aspetti piu’ rilevanti che si dovranno definire: individuare le competenze da formare, funzionali allo sviluppo delle diverse Regioni; definire un sistema di tracciabilita’ dei fondi destinati alla ristrutturazione dei centri per l’impiego.
TAX EXPENDITURES: L’esigenza di razionalizzare le cosiddette spese fiscali e’ un elemento importante per assicurare la trasparenza delle politiche di bilancio: la molteplicita’ delle agevolazioni, la difficolta’ del loro coordinamento e le possibili sovrapposizioni con i trasferimenti diretti di risorse aventi carattere assistenziale possono impedire una corretta rappresentazione dei flussi redistributivi operati dal settore pubblico. La scelta delle agevolazioni su cui intervenire sara’ guidata da un’attenta valutazione, tenendo in considerazione aspetti legati al costo-efficacia delle agevolazioni, ai risultati che hanno prodotto e ai loro impatti redistributivi.
PENSIONI DI CITTADINANZA: Integreranno le pensioni esistenti al valore della soglia di poverta’ relativa di 780 euro. Una parte delle risorse destinate alla realizzazione di queste misure verra’ dall’abolizione delle pensioni di privilegio, con un taglio degli importi superiori a 4000 euro netti mensili, non corrispondenti alle effettive contribuzioni.
STOP FORNERO: verra’ introdotta una nuova finestra per i pensionamenti anticipati senza il requisito anagrafico, attualmente in vigore per chi ha maturato un’anzianita’ contributiva di 41 anni. A questo si aggiunge il requisito di ‘quota 100′ come somma di eta’ anagrafica e contributiva, con alcune restrizioni funzionali alla sostenibilita’ del sistema previdenziale. Un’attenzione particolare sara’ rivolta alle donne, caratterizzate da una carriera discontinua.
GACS: E’ necessario consolidare e rafforzare i miglioramenti sinora conseguiti. Si valutera’ la possibilita’ di introdurre una nuova normativa relativa alle GACS (quella vigente verra’ a scadenza nel marzo 2019), verificando anche la fattibilita’ tecnica dell’estensione alle cartolarizzazioni dei crediti classificati come inadempienze probabili. L’interlocuzione con la Commissione Europea iniziera’ nell’ultimo trimestre 2018, al fine di concordare le caratteristiche del meccanismo, per evitare la qualificazione come misura di aiuto di stato.
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