“Siamo una delle colonne portanti di questo Paese, contiamo quasi 340 mila realtà di volontariato, associazionismo, impresa sociale che, quotidianamente, impegnano oltre 5 milioni di cittadini e danno lavoro a quasi 800 mila persone. Un variegato mondo che ogni giorno fornisce risposte concrete alle diverse questioni sociali dell’Italia. Siamo un pezzo imprescindibile del welfare di comunità. Per questo meritiamo attenzione, ma anche azioni concrete”. Così la Portavoce del Forum del Terzo Settore, Claudia Fiaschi ha accolto il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio, all’Assemblea nazionale svoltasi a Roma in programma fino a domani.
“Una presenza voluta e assai gradita – spiega Fiaschi – perché testimonia l’importanza che il Terzo Settore si è costruita in questi anni”. “Che il ministro sia qui, oggi, ci conforta, è un bel segnale” aggiunge Fiaschi. Al Ministro Di Maio del resto il Forum del Terzo Settore ha anche sottolineato l’importanza di un piano strutturale di contrasto alla povertà e l’apertura di un tavolo di confronto nell’ambito di Governo, per un approccio integrato al fenomeno delle migrazioni.
“Vogliamo lavorare assieme affinché tutto l’apparato normativo sul Terzo Settore sia finalmente portato a compimento. Il terzo settore– continua la Portavoce del Forum del Terzo Settore – non è un problema da risolvere ma un’opportunità da cogliere per migliorare e aumentare il godimento dei diritti di cittadinanza delle persone e della comunità ed anche per generare uno sviluppo inclusivo e sostenibile”.
Il riferimento di Fiaschi è alla Riforma del Terzo Settore che dopo anni di confronto e discussione è diventata Legge dello Stato ma che ha ancora bisogno di misure concrete di attuazione. “Per rendere la riforma pienamente operativa – puntualizza Fiaschi – devono essere ancora emanati oltre 20 atti normativi per l’attuazione del Codice del Terzo settore, e una decina per l’impresa sociale, tutti quelli previsti per il Servizio Civile Universale e per il 5 per mille. E’ ovvio che non ci aspettiamo miracoli, ma riteniamo possibile che già nella prossima Legge di Bilancio siano almeno corrette le misure che ci penalizzano”.
Le richieste al Governo infatti riguardano la possibilità per il mondo del volontariato di portare avanti attività di autofinanziamento, la correzione del dispositivo fiscale e l’inquadramento delle ex-Ipab. Il mondo del Terzo settore chiede inoltre la rapida istituzione del Registro Unico del Terzo per dotare tutti gli enti vecchi e nuovi di una “carta di identità” così da garantire trasparenza gestionale e rendicontazione sociale. Serve infine completare il quadro regolativo dell’impresa sociale, in particolare per le parti che riguardano la vigilanza e i percorsi di armonizzazione normativa in settori quali sport sociale, agricoltura sociale, impresa culturale, cooperazione allo sviluppo.
“Come abbiamo riconfermato personalmente anche al ministro Di Maio siamo pronti e disponibili al confronto e alla collaborazione e fiduciosi che questa opportunità non verrà fatta cadere” conclude Fiaschi.
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