58 eventi in 4 giorni, con circa 5.000 partecipanti, 60 volontari di cui 41 tra ragazzi e ragazze delle scuole, oltre 250 tra ospiti e relatori, 83mila spettatori per le dirette streaming degli eventi, spettacoli e concerti, 31 partner nazionali e locali, 37 organizzazioni locali impegnate per il percorso “Le piazze della Partecipazione”.
Soprattutto, un gradimento per i temi e le attività proposte di oltre il 67% degli intervistati tra il pubblico coinvolto e il 64,9% di questi convinto che la partecipazione civica possa generare dei cambiamenti strutturali e culturali nella società.
Sono questi alcuni dei risultati raggiunti dall’edizione 2018 del “Festival della Partecipazione”, promosso da ActionAid Italia e Cittadinanzattiva in collaborazione con Slow Food Italia, che sono presentati oggi ad un mese dalle giornate aquilane in occasione dell’evento “Il Festival incontra la città dell’Aquila”, tenutosi nella Sala Rivera di Palazzo Fibbioni.
Un appuntamento voluto dalle tre organizzazioni promotrici pergarantire trasparenza e accountability nei confronti della cittadinanza, delle istituzioni e dei partner rendendo pubblici i dati finanziari, i contenuti raccolti e l’impatto sociale e economico sul territorio aquilano.
L’incontro è servito anche a formulare una proposta con la cittadinanza per intraprendere un percorso di consultazione su quali processi partecipativi alimentare nel corso dei prossimi 12 mesi.
Un momento di confronto con tutti gli attori civici e le istituzioni della città pensato per discutere anche del futuro della manifestazione a tre anni dal suo avvio.
Per chiedere di far proseguire il Festival all’Aquila nelle scorse settimane è stata lanciata da un gruppo di cittadini aquilani sulla piattaforma Change.org una petizione che in pochi giorni ha raccolto in modo del tutto spontaneo oltre 2700 firme.
Ospiti ed eventi
L’edizione 2018 ha ospitato, tra gli altri, il ministro dei Rapporti con il parlamento Riccardo Fraccaro; il viceministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti; la vice presidente del Senato Anna Rossomando; il presidente della 1ª Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati Giuseppe Brescia; il sottosegretario agli Interni Luigi Gaetti; l’economista ed ex ministro Fabrizio Barca; il presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli; l’assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila Francesco Cristiano Bignotti; i giornalisti Marco Damilano (direttore dell’Espresso), Gianluca Di Feo (vice direttore La Repubblica), Paolo Di Giannantonio (TG 1).
Tanti anche gli artisti che hanno calcato il palcoscenico dell’Auditorium del Parco: tra gli altri, Ascanio Celestini, Dente, Colapesce, Cisco dei Modena City Ramblers, The Jackal.
Gli eventi del Festival – al quale hanno partecipato, come volontari, 60 ragazzi e ragazze, 41 dei quali attraverso l’alternanza scuola-lavoro – hanno avuto 7,5 milioni di visualizzazioni su Facebook e 154mila su Twitter. 83Mila, invece, sono stati gli spettatori alle dirette streaming.
“Le piazze della Partecipazione” ha dato voce ai sogni, incubi e realtà dei cittadini e dei giovani del territorio aquilano. Attraverso gli incontri con 37 organizzazioni locali i cittadini e le cittadine hanno elaborato proposte e alternative per il futuro della ricostruzione e dello sviluppo urbano della città. Il primo esito del Percorso è stato un decalogo sulle 10 priorità per il territorio.
Costi e contributi pubblici
Il Festival è costato circa 260mila euro, di cui 15mila per elaborazione concept e direzione scientifica; 110mila per comunicazione, promozione e spettacoli; 81mila per logistica e organizzazione e 33mila per viaggi, trasporti e vitto.
Le spese dirette generate dal festival (hotel, ristoranti, tipografie, service ecc) ammontano a 117mila euro ai quali bisogna sommare tutto l’indotto.
A fronte di questi impegni, il Comune dell’Aquila ha contribuito all’edizione 2018 con un’erogazione liberale di 30mila euro e con la concessione gratuita dell’occupazione di suolo e spazi pubblici per stand, materiali promozionali e affissioni, di 3 sale per conferenze ed eventi con relativo personale, della corrente elettrica e del coinvolgimento della polizia municipale.
“Il festival viene fatto anzitutto per produrre idee e conoscenza che vadano anche oltre L’Aquila” ha detto il segretario generale di ActionAid Italia Marco De Ponte “La nostra valutazione di impatto prescinde dalle questioni contabili. Quando abbiamo cominciato, tre anni fa, ci siamo detti che avremmo voluto fare un’esperienza di un decennio, perché sappiamo che i frutti di un lavoro di costruzione di un tessuto sociale non si raccolgono dall’oggi al domani. Ora si tratta di verificare con la città e con tutte le sue istituzioni se vogliamo continuare a costruire insieme questo percorso. Noi vorremmo rimanere qui perché siamo convinti che il Festival sia una cosa che fa bene all’Aquila e, partendo dall’Aquila, anche all’Italia. Ma bisogna essere tutti della stessa idea per continuare. Speriamo che in futuro avremo non solo segnali ma impegni concreti”.
“Ringrazio le associazioni organizzatrici del Festival” ha detto l’assessore alle Politiche sociali del Comune dell’Aquila Francesco Cristiano Bignotti “per aver scelto anche quest’anno L’Aquila. Eventi come questo ci danno respiro anche fuori dai nostri confini e continuano a tenere alta l’attenzione sulla ricostruzione, che sarà ancora a lunga. Anche io io ricevuto impressioni molto positive sia sui contenuti del festival che sul numero degli eventi. E anche se non posso parlare a nome di tutta l’amministrazione, voglio dire agli organizzatori che nei prossimi giorni sicuramente ci risentiremo, ci confronteremo e vedremo quale sarà la direzione da prendere”.
Presente all’incontro anche il rettore del Gran Sasso Science Institute, il professor Eugenio Coccia, che, parlando anche a nome della rettrice dell’Università dell’Aquila Paola Inverardi, ha auspicato la permanenza del Festival all’Aquila.
Sul sito del Festival è possibile leggere e scaricare il documento finale con le conclusioni e le richieste dell’edizione 2018.
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