Oltre 100 performance, mille artisti provenienti da 46 Paesi e cinque continenti per 24 ore di Festa che coinvolgera’ 70mila metri quadrati, “pari a circa tutta la superficie di Ponza”. Roma presenta il suo Capodanno 2019 e lo dedica alla Luna, ricordando quel “luglio del ’69, quando fu compiuto un piccolo passo per una persona, ma un grandissimo passo per l’umanita”, ha ricordato il vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale, Luca Bergamo, che oggi ha presentato la Festa di Roma 2019 nella sala dell’Esedra ai Musei capitolini insieme alla presidente della commissione capitolina Cultura, Eleonora Guadagno. Circa un milione e mezzo di euro il costo sostenuto dal Campidoglio per organizzare la Festa che quest’anno non si avvarra’ della partecipazione dei privati che non sono riusciti a reperire sponsorizzazioni. “Ce ne siamo assunti noi la responsabilita’- ha detto Bergamo- perche’ c’era un interesse pubblico prevalente”. Tant’e’, al Circo Massimo si andra’ verso la mezzanotte con Vinicio Capossela, che si esibira’ in un concerto per parole e musica dal titolo ‘In difesa della luna’. Ma la Festa di Roma partira’ alle 21, quando il Circo Massimo si trasformera’ in una sorta di cratere lunare con spettacoli di luci, suoni e performance acrobatiche. Aprira’ la serata la Piccola orchestra di Torpignattara formata da 20 ragazzi under 18 i cui genitori provengono da 14 diversi Paesi del mondo, mentre a seguire arriveranno i Kitomb, la compagnia romana che torna in citta’ dopo oltre 10 anni con la performance ‘Carillon, il volo del tempo’ uno spettacolo di teatro urbano che si sviluppa tra terra e cielo con l’aiuto di autogru idrauliche e le coreografie dei danzatori acrobati. Dopo il brindisi, partira’ il tradizionale spettacolo pirotecnico a cura di Acea, a cui seguira’ il dj set e live di Achille Lauro, artista della nuova scena rap romana che con la sua crew fara’ ballare il pubblico del Circo Massimo. La festa proseguira’ fino alle 3 con i dj di Dimensione suono Roma, media partner dell’evento, mentre l’alba del nuovo anno verra’ festeggiata al Giardino degli Aranci al suono di 100 chitarre elettriche.
Protagonisti delle scorse edizioni, quest’anno i ponti lasceranno il posto alle Biblioteche di Roma con quattro manifestazioni animate dalle comunita’ di cittadini stranieri provenienti da Africa, America Latina, Subcontinente indiano, Medio Oriente e Paesi arabi. L’appuntamento e’ dalle 10 alle 13 nelle biblioteche di Cornelia, Laurentina, Goffredo Mameli e Vaccheria Nardi. “Questo capodanno sara’ un’occasione per viaggiare e conoscere diverse culture rimanendo a Roma- ha detto Eleonora Guadagno- l’idea e’ di promuovere un uso dello spazio pubblico come spazio di cultura condivisa tra diverse comunita’”. Dalle prime ore del pomeriggio del primo gennaio, la kermesse si spostera’ tra piazza dell’Emporio e Lungotevere dei Pierleoni con danze in assenza di gravita’ e musica dal vivo di ogni genere, installazioni site specific, opere di videomapping e disegni di luce. Tra gli appuntamenti del primo gennaio in quest’area, anche gli artisti guidati da Johanne Le Guillem di Parigi e gli Stalker di Torino che insieme agli spettatori occasionali creeranno tunnel, capanne e altre forme. Una grande opera di mapping invece dialoghera’ con l’isola Tiberina grazie all’intervento di Philippe Geist, artista di fama mondiale nelle scene delle arti visive, mentre da alcuni palazzi si fronteggeranno ensemble musicali che faranno da colonna sonora a danze verticali.
Sfere a elio punteggeranno il percorso creando cosmogonie e stazioni stellari, e una grande Luna pendera’ dal Giardino degli aranci: sara’ il Museum of the Moon, il nuovo progetto dell’artista inglese Luke Jerram. Diverse le call con cui il Campidoglio invita tutti a partecipare. Si va dalle parate site-specific alla possibilita’ di danzare con il maestro Virgilio Sieni, suonare in bande tradizionali come quelle di Ambrogio Sparagna o in raduni di chitarre e bassi, cantare con il coro delle voci bianche del Teatro dell’Opera o cimentarsi nella realizzazione del primo simbolo dello Stato della Luna. “La partecipazione e’ fondamentale- ha detto infine il vicesindaco Bergamo- e’ la scelta per cui dal primo anno abbiamo deciso di non fare il Concertone. Non si tratta di consumo culturale, ma di una costruzione delle relazioni intorno a un evento”.
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