Giornalisti finiti nel mirino di regimi autoritari, tra i quali l’editorialista saudita Jamal Khashoggi, sono stati nominati “persona dell’anno” dal settimanale americano ‘Time’.
Ai “guardiani” sono dedicate quattro copertine. La prima e’ per Khashoggi, cronista del ‘Washington Post’ ucciso nel consolato di Riad a Istanbul a ottobre. La seconda e’ per i cinque giornalisti di ‘Capital Gazette’, il quotidiano del Maryland, uccisi nel corso di un assalto alla loro redazione. La terza e’ per Wa Lone e Kyaw Soe Oo, dell’agenzia di stampa ‘Reuters’, condannati a sette anni di carcere in Myanmar per la loro inchiesta sulle violenze subite dalla minoranza Rohingya.
L’ultima e’ per Maria Ressa, responsabile del sito di informazione ‘Rappler’, preso di mira dal presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte.
“Per avere assunto grandi rischi nel perseguire verita’ piu’ grandi, per l’imperfetta ma essenziale ricerca dei fatti, per aver fatto sentire la propria voce e aver detto la propria – si legge nella motivazione della scelta – i ‘guardiani’ Jamal Khashoggi, la ‘Capital Gazette’, Maria Ressa, Wa Lone e Kyaw Soe Oo sono persona dell’anno di ‘Time'”.
Diritti: i giornalisti “guardiani” nominati persona dell’anno del Time
Giornalisti finiti nel mirino di regimi autoritari, tra i quali l’editorialista saudita Jamal Khashoggi, sono stati nominati “persona dell’anno” dal settimanale americano ‘Time’. Ai “guardiani” sono dedicate quattro copertine. La prima e’ per Khashoggi, cronista del ‘Washington Post’ ucciso nel consolato di Riad a Istanbul a ottobre. La seconda e’ per i cinque giornalisti di […]
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