Il volume “La città e il nuovo millennio” sarà presentato all’Aquila, venerdì 25 gennaio alle 18:00, presso Palazzo Camponeschi. L’occasione sarà lo spunto per parlare del ruolo della grande impresa nella ripresa economica e sociale della città.
Un parterre di alto profilo, moderato dal direttore editoriale di Carsa, Oscar Buonamano, discuterà, partendo dai temi proposti dal libro, del futuro dell’Aquila.
Oltre ad alcuni degli autori, Roberto Aloisio, Mario Centofanti, Maurizio DAntonio, Marianna Gianforte, Fabio Graziosi parteciperanno al dibattito Paola Inverardi (Rettrice Università degli Studi dell’Aquila), Eugenio Coccia (Rettore del GSSI – Gran Sasso Science Institute), Giovanni Lolli (Presidente Vicario Regione Abruzzo), Pierluigi Biondi (Sindaco dell’Aquila), Lorenzo Santilli (Presidente Camera di Commercio L’Aquila), Alessio De Sio (Direttore Relazioni pubbliche, istituzionali e degli affari regolatori di ZTE Italia), Luca Salvati Proietti (Consorzio Di Vincenzo & Strever), Sergio Galbiati (Vice Presidente LFoundry), Francesco Ranieri (Direttore Leonardo L’Aquila), Roberto Romanelli (Direttore Tecnopolo d’Abruzzo), Paolo Tella (Presidente Consorzio L’Aquila 2009), Michela Santoro (HR Manager & Communication Accord Phoenix), Gianluca Berghella, (Presidente e CEO Armundia Group), Enrico Ragone, (Amministratore delegato Impresa Mancini), Edoardo Alesse (Presidente Capitank).
Il volume è il risultato di un lavoro collettivo, sia da un punto di vista fotografico sia da un punto di vista redazionale e nasce dalla necessità di raccontare gli ultimi dieci anni della città e la sua rinascita che pur non essendo stata facile, rappresenta, a detta di molti, un riferimento europeo. Il volume, con testi in italiano e inglese, racconta tutto questo. Racconta di come la comunità si è stretta attorno a valori comuni e grazie al saper fare di gran parte della sua classe dirigente ha imboccato una strada che l’ha portata ad essere, oggi, più bella e sicura di prima. Il merito di questo processo virtuoso lungo e non ancora terminato va ripartito tra tante persone e istituzioni che, seppur nella parzialità che ogni opera d’ingegno porta con se, abbiamo provato a raccontare in questo volume.
Un ruolo di primo piano nel complesso processo di ricostruzione lo ha avuto il sistema dell’istruzione e universitario in particolare. L’Università dell’Aquila, con la rettrice Paola Inverardi in prima fila. Un capitolo è dedicato proprio a questo, La città della Conoscenza, ed è stato scritto proprio dalla Inverardi con Eugenio Coccia, rettore del Gran Sasso Science Insitute e da Stefano Ragazzi, direttore del Laboratori Nazionali del Gran Sasso.
Il giornalista Carlo Cambi, racconta in modo magistrale le specificità dei prodotti agro alimentari e del territorio che li custodisce, utilizzando l’espediente della narrazione autobiografica per restituire al lettore una dimensione altra e sublime del territorio aquilano.
Mario Centofanti ci accompagna nel centro storico restaurato della città con una narrazione capace di cogliere gli aspetti salienti di un processo ancora in atto ma che già oggi si pone come riferimento mondiale per il restauro e il consolidamento degli edifici storici, di quest’ultimo aspetto ne scrive Maurizio D’Antonio.
Ci sono poi gli aspetti legati alle questioni che attengo a ciò accadrà, la nuova tecnologia del 5G, ne scrive Fabio Graziosi. Roberto Aloisio invece attraversa questi dieci anni raccontando le manifestazioni collettive che ha rifatto grande così come Marianna Gianforte scrive delle associazioni sportive e culturali e del loro impegno quotidiano teso alla sviluppo sia allo sviluppo della capacità intellettive e fisiche, ma soprattutto il ruolo determinante che hanno avuto nel tenere unita e coesa la comunità aquilana.
In questo ambito di grande rilievo le testimonianze di Simone Cristicchi, attuale direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo e Paolo Fresu, il gande musicista che ha portato all’Aquila il meglio della musica jazz. Il racconto della ricostruzione è affidato a due giornalisti, Luciano Capone e Oscar Buonamano, il primo scrive del percorso iniziato all’indomani del terremoto e degli sviluppi del processo in atto. Il secondo del ruolo che hanno avuto le imprese e il sistema industriale nel non abbandonare il campo e rilanciare attività che già prima del 6 aprile erano in gravi difficoltà.
Caratteristica della nuova collana di Carsa Edzioni Heritage/Patrimoni è quella di ospitare anche un brano di narrativa. In questo volume l’ospite è Donatella Di Pietrantonio. Pubblichiamo un’estratto dal libro “Bella mia” e la postfazione, a firma della stessa autrice.
La prefazione al libro è di una firma autorevole del giornalismo italiano, Sergio Rizzo, che tra le altre cose scrive, «A L’Aquila sono state sperimentate tecniche e materiali di assoluta avanguardia per il restauro e il consolidamento di vecchi edifici colpiti da un forte terremoto. Da anni il centro storico è un laboratorio a cielo aperto, nel quale ingegneri e ditte specializzate hanno messo a frutto e affinato i risultati delle loro ricerche. Difficile non immaginare che tutto questo possa venire in qualche modo capitalizzato, diventando patrimonio della città e delle sue strutture universitarie, serbatoio di sapere per gli studenti, cuore di un progetto per mettere finalmente in sicurezza e non a parole la parte più bella e fragile del Paese. Non ci vorrebbe molto: soltanto un po’ di impegno e buonsenso. La tenacia con cui gli aquilani hanno affrontato questa prova drammatica, l’ostinazione a resistere alle avversità e lo spirito di comunità siano d’esempio».
Lascia un commento